Dire che gli anziani brindisini sono delusi è dire poco. Nonostante i tanti impegni assunti in campagna elettorale, infatti, il Centro sociale del rione Bozzano continua a rimanere chiuso. Mancano le autorizzazioni e, in particolare, le certificazioni antincendio con la conseguente agibilità della struttura per poter effettuare eventi.
Il primo tentativo di riapertura, infatti, era andato a vuoto proprio per l’intervento della polizia locale e dei tecnici comunali che avevano constatato l’assenza di tale documentazione.
Da quel momento, però, sono trascorse altre settimane e del centro di Bozzano non ne parla più nessuno.
Ma l’argomento è tornato prepotentemente di attualità a seguito di ciò che è accaduto nei giorni scorsi in occasione della Coppa del mediterraneo di scherma under 23. La Commissione di vigilanza sui pubblici spettacoli, infatti, ha scoperto che il PalaMalagoli era privo del certificato antincendio e di altri documenti attestanti l’agibilità sin dal 1998. Un fatto gravissimo imputabile a chi, nell’ambito della struttura burocratica, dovrebbe occuparsi anche di questi problemi.
Sta di fatto che – anche per l’importanza dell’evento in questione – si è proceduto nel giro di poche ore con interventi di adeguamento, in maniera tale da poter rendere nuovamente agibile l’impianto sportivo.
Questa giusta corsia preferenziale perché non si valuta anche per gli anziani? Perché costringere le centinaia di fruitori della struttura del rione Bozzano a rimanere ancora in attesa? Sempre che i problemi non siano anche altri, magari collegati alla volontà di non far pesare sulle casse del Comune la gestione di una struttura che invece ha un grande valore dal punto di vista sociale visto che è in gioco la salute e il benessere dei nostri anziani.