Presso la Feltrinelli Point di Brindisi, tantissimi ragazzi per la presentazione del terzo libro di Antonio Dikele Distefano:”Chi sta male non lo dice”. A dialogare con l’ autore, il giornalista Salvatore Vetrugno che ha focalizzato i punti salienti del romanzo, provocando, così, interessanti riflessioni e approfondimenti. È stato il libro più difficile da scrivere per Antonio, lo ha cancellato più volte, prima della stesura finale. È la storia di due ragazzi, una vita difficile, una storia d’ amore, di droga, di emarginazione. Una delle tematiche del libro, è, appunto, la droga, che è, quasi, una specie di muro, una forma di separazione dalla donna amata. L’ autore, quando scrive, non vuole lasciare un messaggio. In questo libro, ha pensato a tutti gli amici morti a causa della droga. Il ragazzo della storia, rappresenta, infatti, tutti gli amici persi, la ragazza, invece, rappresenta la sorella. È una storia d’ amore, ma, in realtà, di due solitudini che si incontrano. Perché nella nostra società, nonostante i social diano un’ effimera illusione di condivisione, di partecipazione e tanto altro, c’ è molta solitudine. Antonio è convinto che nella vita, sia più importante avere delle figure, piuttosto che dei genitori. Una affermazione, forse, difficile da comprendere, ma che, sicuramente, fa riflettere. Antonio Dikele Distefano sostiene che i suoi primi tre libri, sono soltanto l’ inizio di tutto quello che vuole scrivere nella sua vita. Un incontro interessante, un autore fuori dai soliti schemi. Anna Consales
