L’ANPI provinciale di Brindisi per uno straordinario 25 aprile. Nel capoluogo si inizia alle ore 10,30 con una Cerimonia in piazza Santa Teresa alla presenza della Autorità civili e militari. Di seguito, intorno alle ore 11, si proseguirà in piazza Sottile De Falco dove, tra l’altro, saranno accolti i partecipanti alla Pedalata antifascista di ANPI e Fiab. Dopo il discorso dell’ANPI Brindisi e di altre Autorità, sarà deposta una corona d’alloro sotto la targa dedicata al partigiano brindisino, medaglia d’oro della Resistenza, Vincenzo Gigante, e a tutti gli altri combattenti e i caduti della lotta di Liberazione di Brindisi e provincia. Come ogni anno, un cestino di fiori onorerà i finanzieri Tony Sottile e Alberto De Falco, vittime innocenti della mafia, partigiani della legalità. Alle antifasciste e agli antifascisti saranno dedicate musiche e letture della Resistenza. Nel pomeriggio, alle ore 15,30, ci si sposta nella frazione di Tuturano per una cerimonia dell’ANPI Brindisi e dell’associazione fr/Azione di Tuturano davanti alla lapide dedicata al 25 Aprile in piazza Regina Margherita. Eventi sono previsti in tutte le sezioni cittadine ANPI della provincia di Brindisi a cominciare da Ceglie Messapica, martedì 23 aprile, e quindi il 25 a Ostuni, Francavilla Fontana, Mesagne. Il Comitato provinciale ANPI Brindisi fa suo l’appello della segreteria nazionale ANPI che pubblichiamo qui di seguito.
“La data del 25 aprile è simbolo dell’Italia libera e liberata, dopo venti mesi di Resistenza e uno straordinario tributo di sangue e di dolore. Fine dell’occupazione tedesca. Fine del fascismo. Fine del conflitto. Si abbatteva lo Stato fascista, ma anche il vecchio Stato liberale, e si avviava la costruzione di un nuovo Stato e di una nuova società. Il 2 giugno del 1946 il popolo sceglieva la Repubblica e con la Costituzione del 1948 nasceva l’Italia democratica che si fonda sul lavoro e che ripudia la guerra. • Oggi tutto è in pericolo. C’è un governo che comprende una destra estrema che ha le sue radici nel ventennio fascista e nelle sue nostalgie, che per questo intende cambiare la Costituzione. Con un uomo solo (o una donna sola) al comando – il cosiddetto “premierato” – ed un Paese frantumato in tante regioni in competizione fra di loro, con diritti diversi dei cittadini – l’autonomia differenziata delle regioni -. Una destra estrema che in vari modi tende a reprimere qualsiasi dissenso, qualsiasi protesta. Una destra estrema aggressiva, vendicativa e rivendicativa. • Tutto è in pericolo perché ci sono milioni di poveri, dilaga il lavoro precario, con un governo che taglia la sanità e la scuola pubblica, con l’intera Europa che rischia la recessione economica. C’è una grande solitudine sociale, il futuro viene visto come una minaccia. • Tutto è in pericolo perché c’è la guerra, e se ne parla spesso in modo irresponsabile, come se fosse una dura necessità o, peggio, una nuova e accettabile normalità. Mentre il mondo intero si riarma come prima dei due conflitti mondiali, si dichiara possibile una guerra convenzionale ad alta intensità in Europa. Siamo alla follia. Ha ragione il Presidente Mattarella quando sottolinea che il compito del nostro Paese è “costruire ponti di dialogo, di collaborazione con le altre nazioni, nel rispetto di ciascun popolo”. È urgente un 25 aprile 2024 di liberazione dalla guerra. Cessate il fuoco ovunque. Diciamolo: va lanciato un allarme. Sono in discussione democrazia, libertà, uguaglianza, lavoro, solidarietà, pace, cioè la repubblica democratica fondata sulla Costituzione e nata dalla Resistenza. Questo 25 aprile non può essere come gli altri. Dev’essere il giorno in cui si ritrova nelle piazze di tutte le città, a cominciare da Milano, l’Italia antifascista e democratica, le famiglie, le donne, i giovani, il nostro grande popolo illuso e deluso, a cui va restituita una speranza vera di futuro, fatta di un buon lavoro, di una retribuzione sufficiente per una vita libera e dignitosa, di una pace stabile e duratura. Costruiamolo insieme questo 25 aprile, costruiamolo come un appuntamento straordinario a cui non si può mancare, come una insormontabile e pacifica barriera contro qualsiasi attacco alla democrazia e alle libertà. Costruiamolo insieme sventolando le bandiere del Paese migliore, la bandiera della Costituzione antifascista, la bandiera dell’Italia fondata sul lavoro e che ripudia la guerra, la bandiera di coloro dal cui sacrificio sorsero i semi di una nuova Italia. FACCIAMO DI QUESTO 25 APRILE UNA GIORNATA INDIMENTICABILE. INSIEME”.
Donato Peccerillo
Presidente del Comitato provinciale ANPI Brindisi