Sono in tantissimi gli avvocati, penalisti e civilisti di Brindisi, che da più di 15 ore hanno i loro account di posta elettronica certificata bloccata a causa di Anonymous Italia, che ieri ha bucato 30mila indirizzi mail.
A Brindisi ne sono state violate più di 1.700.
Il collettivo di hacker motiva così l’ennesimo attacco: “Vogliamo ricordare i vecchi amici Aken e Otherwise (i due militanti di Anonymus che finirono nei guai per aver violato anche siti istituzionali come quello del ministero della Difesa e delle Forze armate arrestati nel maggio 2015 ndr). Non avete capito che Anonymous non ha leader? Arrestati 2 altri 100 ne nascono”. A inizio settimana erano stati annunciati i nuovi attacchi. Gli screenshot delle mail rubate sono stati diffusi anche sul sito di Anonymus, il Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche (Cnaipic) della polizia Postale sta indagando.
Il Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche (Cnaipic) della polizia postale è al lavoro per acquisire dati ed elementi per le indagini successive, anche se al momento in procura non è stato formalmente aperto un fascicolo di indagine.
Si tratta di una “gravissima violazione non solo della privacy degli iscritti e dell’integrità dell’Istituzione forense, ma anche una violazione penalmente rilevante di un diritto costituzionalmente garantito, quale quello dell’inviolabilità della corrispondenza” ha commentato il vicepresidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma, Antonino Galletti.
Attaccato anche l’accuont di Virginia Raggi.
Sul fronte della protezione dei dati e della manipolazione del consenso intanto Antonello Soro, garante per la Privacy, avverte: ci sono rischi per il voto.
La portavoce della Polizia Postale Nunzia Ciardi ha spiegato all’Adnkronos: “Non abbiamo ancora ricevuto denunce, siamo in una fase iniziale di controllo. Anonymous ha pubblicato documenti, stiamo facendo accertamenti per vedere cosa è stato pubblicato, che tipo di documentazione è, se è vecchia o recente. Stiamo seguendo la situazione. Vedremo chi farà denuncia, per ora dobbiamo perimetrare e parametrare la situazione, capire cosa è successo: stiamo mettendoci in contatto con le persone coinvolte per capire cosa è stato esfiltrato. Nell’ordine degli avvocati, c’è un database da cui emergeranno nomi di un certo rilievo, bisogna vedere se corrispondono e valutare anche tante possibili omonimie. Ancora è presto per fare un bilancio”.