Sugli interessi di Brindisi decidono i brindisini non Bari
Il Consiglio comunale ha espresso un voto unanime sulla mozione che chiedeva l’autonomia del nostro porto dall’Autorità di Sistema, rivelatasi non occasione di crescita e di valorizzazione delle sue potenzialità ma una vera “gabbia”, un sistema che sta riducendo il nostro porto a stazione di servizio del porto di Bari. Per la seconda volta, su temi importanti per il nostro territorio – la prima volta, lo ricordiamo, è stato per il deposito di Gnl voluto da Edison e sostenuto fortemente dall’AdSPMAM – il consiglio ha ritrovato quella unità necessaria per porsi importanti obiettivi.
E non possiamo che esprimere soddisfazione per questo.
Ovviamente, quanto auspicato unanimemente dall’Assise comunale brindisina non trova l’approvazione del presidente dell’AdSPMAM che al contrario dichiara di preferire di gran lunga la realizzazione di un’unica autorità di sistema portuale pugliese. A parte che questa è una sua personale opinione, non si sa quanto obiettiva o influenzata da interessi del proprio territorio (considerato che è un probabile candidato sindaco di Bari), per cui a questo punto sarebbe opportuno spiegare perché ciò non fu realizzato a suo tempo – come prevedeva la riforma Delrio e si arrivò, invece, alla creazione di due enti portuali con il porto di Brindisi nel ruolo di “vaso di coccio” nonostante avesse numeri e risorse economiche migliori di quelle del porto barese. Probabilmente perché Taranto pretendeva la sede dell’ente e intravedeva la volontà egemone di Bari. Non si ravvisa cosa sia cambiato da qualche anno fa.
Ora, inevitabilmente, assisteremmo alla costruzione di muri, di ostacoli per impedire che tali obiettivi possano essere raggiunti, sentiremo mille teorie, mille motivazioni che saranno amplificate per scoraggiare e bloccare il raggiungimento degli obiettivi posti. Muri che si dovrà essere capaci di abbattere uno ad uno.
Non possiamo però nascondere che ovviamente non sarà un cammino facile, ci saranno delle difficoltà ma che potranno essere superate nell’unico modo possibile e cioè se il corpo sociale e la politica sapranno essere all’altezza del proprio ruolo indicando persone competenti e che abbiano a cuore le sorti del porto e non per occupare una appetibile poltrona.
Il presidente di Confindustria prima di bacchettare gli altri risponda, prima di rivolgersi ai suoi legali, alla legittima domanda rivoltagli da alcuni consiglieri comunali.
La politica brindisina potrà, se vorrà e saprà essere capace, ricoprire un ruolo da protagonista e di artefice di un futuro positivo e sostenibile per la nostra città e il nostro porto. Un porto che innumerevoli volte, come ci insegna la sua millenaria storia, è risorto e ricoprendo un volano economico per tutto il territorio salentino. Ecco noi auspichiamo una autorità portuale del Salento.
Italia Nostra Brindisi, Legambiente Brindisi, WWF Brindisi, Medicina Democratica, A.C.L.I. Provinciali Brindisi, Fondazione “Tonino di Giulio”, Medici per l’Ambiente, Anpi Brindisi, Forum Ambiente Salute e Sviluppo, Salute Pubblica, No al Carbone, Puliamoilmare Brindisi, Associazione “Vogatori Remuri Brindisi”