Il PD ha bisogno di una linea netta, decisa da un grande “gazebo”, anche a costo di una salutare scissione. Una grande pulizia finalizzata ad avere idee nette.
Si perderà sempre e non si riuscirà mai a raggiungere il 40 per centro per governare, se si pretende di tenere ancora assieme il realismo decisionista e delle cose da fare, in sintonia con Europa, Nato e tutte le organizzazioni internazionali dei paesi democratici, con la sinistra “alta società” e “apericene”, tipo Schlein, Bonelli e Fratoianni, tutta presa da domeniche ecologiche, diritti civili, uguaglianza a parole, concerti, presentazioni di libri e vernissage.
Un partito, insomma, popolare e di massa, come si sarebbe detto una volta; un partito decisionista e orientato alla prosperità e quindi ai bisogni dei più poveri sulla base delle prova scientifica, impegnato su infrastrutture energetiche e quindi pace, impianti per rifiuti e quindi ambiente, liste d’attesa e quindi uguaglianza, e in base a questo abilitati a tutte le riforme più libertarie sui diritti civili.
Insomma, un partito per vincere e governare, che è l’unico sistema che io conosca per evitare la vittoria degli altri.
Lo afferma il consigliere regionale del PD Fabiano Amati