Un bimbo brindisino di 35 mesi versa in gravissime condizioni a causa di una malattia rara denominata “SUE” (Sindrome emolitico-uremica). I primi sintomi della malattia si sono manifestati il 23 marzo, ma i genitori hanno somministrato al bambino uno sciroppo antibiotico. Il 30 marzo la situazione si è aggravata in quanto è comparso l’ittero, ematuria, diarrea, vomito e polidipsia. I familiari lo hanno condotto d’uregnza al Pronto Soccorso dell’ospedale Perrino dove i sanitari hanno diagnosticato inizialmente una soispetta nefrite (sulla base delle analisi delle urine). Il giorno successivo sono comparse delle petecchie emorragiche ed altre patologie particolarmente gravi che hanno consigliato il trasferimento nell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari dove dal primo momento hanno cominciato a praticarli trasfusioni giornaliere. Le sue condizioni destano non poche preoccupazioni.
Va detto che si sospetta che il bambino possa aver contratto questa malattia a causa di prodotti alimentari, in quanto anche i fratelli di 5 e 8 anni hanno avuto contemporaneamente vomito, diarrea e febbricola. E gli stessi sintomi li hanno manifestati anche la madre e la nonna materna.
Il bambino, del resto, ha sempre mangiato le stesse cose dei suoi familiari (pur avendo una tenera età). I prodotti consumati negli ultimi tempi da questa famiglia sono al vaglio delle autorità sanitarie. In particolare, i riflettori sono puntati sulla salsiccia di maiale acquistata in un grande punto di distribuzione di prodotti alimentari e su un formaggio “primo sale” acquistato da un ambulante nel quartiere Paradiso.