PARCHEGGI IN CITTA’. PROBLEMA RISOLTO.
La decisione dell’amministrazione di riesumare dopo 15 anni il progetto per la realizzazione di 100 parcheggi all’interno del teatro Di Giulio, costituisce la dimostrazione evidente, che non solo non si ha contezza della dimensione del problema della sosta e dell ‘ articolazione della mobilità urbana, ma più in generale denota l’assenza di una efficiente programmazione.
Si naviga come sempre a vista, con tante sperimentazioni, senza un vero progetto di città.
Come emerge dal comportamento del sindaco, che a distanza di pochi giorni decide e ridecide, chiude e riapre al traffico corso Roma e Corso Garibaldi, prima toglie e poi rimette al loro posto i parcheggi.
Purtroppo in questa città l’approccio a questi problemi non è stato mai sistematico, ma in base a convincimenti personali del responsabile di turno.
Diverse amminisrazioni, come quella attuale, si sono distinte proprio per questo modo di procedere, con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti, perché i problemi, le sofferenze relative alla viabilità, alla sosta, all’inquinamento, alla sicurezza, al rumore, ecc., non sono stati risolti per la semplice ragione, che non potevano esserlo con semplici modifiche alla viabilità e alla sosta, con 100 o 130 parcheggi in più, stante il livello di mobilità veicolare di diverse decine di migliaia di veicoli al giorno che interessa il centro urbano, che genera intasamenti, sosta selvaggia e un volume insostenibile di traffico parassita, con effetti perversi sull’inquinamento e, di conseguenza, sulla vivibilità cittadina.
Per questo si parla da anni, forse inutilmente, considerata la debole iniziativa in quella direzione, di parcheggi sostitutivi di circa 2000 posti auto, che dovevano intercettare il traffico in ingresso nel centro storico per mezzo di un sistema articolato di parcheggi di interscambio, di lunga sosta, scoperti e insilati.
L’attuale sistema di accessibilità e sosta nel centro urbano, ma anche le fantasie elaborate in questi giorni della realizzazione di un parcheggio nell’area dell’ex Pol in una zona già interessata da un progetto di riqualificazione, mostrano tutti i difetti di una mobilità e sosta pensati come rimedio e non come strategia, al costante inseguimento dei problemi.
Non si è mai saputo cogliere l’anima della città, la sua vocazione.
Ora dopo tanti anni di letargo si torna a parlare del cinema teatro Di Giulio, acquistato con i finanziamenti della comunità europea che ne coprivano anche i costi di ristrutturazione e che costituisce, purtroppo, l’ennesima dimostrazione come in questa città si sia sprecato tempo e denaro pubblico.
Un teatro che nelle previsioni elaborate circa 20 anni fa doveva essere consegnato alla città entro un anno dall’acquisto.
Una previsione che, di anno in anno, è stata sempre aggiornata a quello successivo, fino a sprofondare nell’oblio.
Ma anche in tema di destinazione d’uso le cose non sono andate sempre nella stessa direzione. Si è passati dalla destinazione iniziale per attività sociali e ricreative per l’infanzia, che aveva giustificato i finanziamenti europei, a quella di sala per conferenze, fino ad approdare a quella disegnata nella deliberazione della giunta comunale di quindici anni fa, a parcheggio multipiano con 100 parcheggi per la cui realizzazione rimanevano a disposizione oltre due milioni di euro del finanziamento europeo.
Però l’amministrazione dell’epoca, pressata dalla vicinanza elettorale, non perse tempo a prelevare per altra destinazione, 1 milione di euro dal finanziamento per i lavori del teatro Di Giulio, rendendo noto nel contempo, che per il reperimento della somma detratta si sarebbe fatto ricorso ai capitali privati, ben sapendo però che in quegli anni, come evidenziavano vari bandi dell’epoca, nessuna opera pubblica di questa città era stata mai realizzata con l’apporto di capitali privati, anche se richiesto e che ora, con grande sagacia, si cerca di reinserire.
Sono passati gli anni, fra un annuncio e l’altro, da rinvio a rinvio, il teatro è rimasto sempre lì inutilizzato, ingessato.
Ma c’è già qualcuno dell’attuale amministrazione che, con grande tempestività, ripropone in modo geniale lo stesso tormentone, evidentemente convinto che la salvezza del centro di Brindisi, la sua rivitalizzazione, è riposta nel reperimento di un centinaio di parcheggi, non riuscendo a comprendere che sono necessari altri numeri, altre politiche.
Non si tratta quindi solo di discutere, anche se importante, se del teatro Di Giulio è meglio farne una galleria, un contenitore culturale o un parcheggio multipiano. Si tratta di capire , al di là delle tante parole, dove si vuole andare, cosa si vuol fare del centro urbano di questa città, quale progetto di città sta nella mente e nelle carte degli attuali amministratori o, addirittura, se realmente c’è un progetto di città, considerato che l’attività attuale sembra tutta concentrata nulle sperimentazioni e forse nella confusione.
Sempre ammesso che per il teatro di Giulio si possano reperire le importanti risorse economiche necessarie per la realizzazione del parcheggio multipiano, considerato che verosimilmente i costi dovrebbero risultare notevolmente più elevati rispetto alle previsioni di 15 anni fa.
Vincenzo Albano