E’ evidente a tutti lo stato di degrado in cui versa molta parte di questa città, quasi abbandonata a se stessa, condannata ad essere sporca e piena di rifiuti. Ma anche lo stato di pericolosità sotto il profilo igienico – sanitario, causato dal numero sempre più consistente, quasi esagerato, di colombi e dalla notevole quantità di escrementi (guano) , che insudiciano continuamente ogni angolo della città.
Un vero e proprio flagello che sfugge al controllo dell’ amministrazione comunale di Brindisi, che non si è impegnata molto a contrastarlo in maniera efficace, come dovrebbe fare, considerato che i piccioni possono essere portatori di diverse malattie, anche pericolose, i cui batteri si trovano negli escrementi che ci regalono ad ogni ora della giornata.
Sono sempre più numerosi i cittadini delusi , che si chiedono se c’è ancora qualcuno che in base ad un contratto deve provvedere alla tempestiva pulizia e disinfestazione della città, qualcuno all’interno dell’amministrazione comunale, che deve e riesce a controllare il rispetto dei contratti, qualcuno che deve intervenire per evitare rischi per la salute pubblica determinati dai parassiti e dalle malattie, che questi animali sono in grado di veicolare.
E’ sufficiente recarsi farsi una passeggiata in città, ad ogni ora del giorno o della notte, per verificare le precarie condizioni di tratti di Corso Roma, Corso Umberto, Corso Garibaldi, via Cristoforo Colombo, via Carmine, via S. Margherita, Via Saponea, via Gallipoli, via Lata, via Cesare Battisti, via Maglie, Via Armengoli, Via Palma. via Papa Giovanni XXIII, via Scarano, viale Aldo Moro, ,via Protospata, Piazza del Salento ma in generale in tutta la città . L’elenco è purtroppo molto, molto lungo.
E’ evidente il disagio e l’amarezza di tantissimi cittadini, costretti a convivere con una numerosa ed invadente colonia di piccioni e con l’odore sgradevole degli escrementi, che vanno a depositarsi sui terrazzi, sui balconi, nei cortili interni delle loro abitazioni, che oltre a impedirli di poter stendere i panni all’aperto, li costringe giornalmente a impiegare diverse ore della giornata per lavare e disinfettare quei luoghi.
Non va sottovalutato il rischio sanitario rappresentato dalle polveri secche del guano, che per effetto dell’azione del vento, possono contaminare le zone circostanti, ed essere inavvertitamente inalate dai passanti, dai commercianti e dagli abitanti della zona, innescando pericolosi processi infettivi.
Una situazione di disagio alla quale l’amministrazione ha saputo provvedere, solo occasionalmente, ad una pulizia approssimativa dei luoghi pubblici, senza mai procedere a rendere effettivamente sistematico l’ intervento non solo di pulizia, ma anche di disinfestazione delle zone interessate.
E’ evidente che non si chiedono miracoli, si chiede di fare quanto fanno regolarmente altrove. Di adottare un valido ed efficace sistema di controllo e di diminuzione delle nascite dei colombi, programmare e mettere effettivamente in atto una periodica accurata pulizia e disinfestazione delle zone interessate, ma anche, e soprattutto, verificarne sistematicamente l’adempimento, organizzando un sistematico servizio di vigilanza e controllo per intervenire con tempestività sulle varie situazioni, che possono creare situazioni di pericolo, degrado e nuocere all’immagine, al decoro, alla vivibilità di una città, per la difesa dei quali i cittadini pagano somme assurde con le bollette relative alla tassa sui rifiuti.
Altrimenti, perchè pagare?
Vincenzo Albano