Fatevene una ragione!
Questa in sostanza la risposta implicita del Sindaco e dell’Amministrazione Comunale alla preoccupazione di numerosi nostri concittadini, che reclamavano il proprio diritto alla sicurezza, revocata in dubbio dalle condizioni disastrose in cui si trova da tanto tempo piazza del Salento, nel rione Commenda.
In diverse circostanze ho cercato di rappresentare l’amarezza di chi non aveva trovato nel sindaco o nella pubblica amministrazione un interlocutore attento alle loro preoccupazioni e sollecito nel soddisfare i bisogni di sicurezza e di tranquillità, messe a rischio dalle tante buche e piastrelle snonnesse esistenti sulla piazza e sui marciapiedi circostanti, dalla mancanza di panchine, dalle tante sgretolature esistenti sul manto stradale intorno alla piazza, dalla fontanina dell’acqua non funzionante, dalla chioma degli alberi sovrabbondante, dai tanti rifiuti sparsi ovunque.
Nel frattempo, la situazione non è purtroppo mutata. Anzi, a quelle esistenti da lungo tempo, si sono aggiunte altre situazioni di sofferenza, che evidenziano la totale mancanza di interesse da parte dell’Amministrazione Comunale.
Una situazione di inerzia che desta non poche perplessità sulla reale capacità della struttura comunale di essere all’altezza della responsabilità del proprio ruolo, a causa di quello che viene percepito come un evidente deficit di impegno, di organizzazione, di uomini, di mezzi e del sistema di controllo del territorio, che sarebbe necessario registrare con urgenza.
Purtroppo, quella che è mancata in questi ultimi anni, credo sia stata la cultura dell’attenzione al cittadino, ai suoi bisogni, alle sue esigenze, praticata e confinata quasi esclusivamente nei periodi elettorali , nelle parole, nelle promesse, nella assenza di fatti concreti, che hanno contribuito a determinare un diffuso senso di sfiducia dei cittadini nei confronti dell ‘ Amministrazione Comunale.
Molti, ormai sfiduciati, temono che alla fine non se ne farà niente, che tutto possa ulteriormente peggiorare.
Per questo, se si vuole effettivamente tentare di ricostruire quel rapporto di fiducia, non si può attendere il prossimo periodo elettorale.
Credo che non sia più rinviabile la realizzazione di una nuova municipalità, di una nuova cultura dell’amministrare, che li determini finalmente ad uscire dall’ isolamento delle aule comunali, dalla torre di avorio in cui si sono rinchiusi Sindaco e Assessori per avventurarsi nella città, fra i cittadini, per ascoltarli, per toccare con mano i loro bisogni.
Sperimentando un nuovo terreno di ascolto e di confronto continuo con i cittadini, che dia conto e visibilità dell’attività svolta e dei risultati realmente conseguiti in termini di efficacia sociale degli interventi effettuati, affinché possano consapevolmente valutare la corrispondenza fra il suo sistema di bisogni e le risposte che vengono fornite in termini di qualità, tempestività, efficienza e coerenza con gli obiettivi dichiarati.
Spero che le mie, come quelle di tanti cittadini, non siano, ancora una volta, parole affidate al vento. Il Sindaco, l’Amministrazione comunale non possono continuare ad espropiare per un periodo così lungo, ai ragazzi, ai giovani, agli adulti, agli anziani, il diritto e la gioia di poter vivere i luoghi e gli affetti della propria vità, della propria città, come purtroppo sta avvenendo.
C’è un pezzo della nostra città che ha bisogno di risposte e impegni concreti, ai quali non dovrebbe sottrarsi un’Amministrazione Comunale all’altezza della responsabilità del proprio ruolo.
Ma forse è proprio una illusione. E’ evidente che non ce la fanno.
Vincenzo Albano