Differimento pagamento rate Ta.ri.
Sembra quasi una tradizione comunale che a palazzo amano ripetere quasi tutti gli anni.
Come già avvenuto in altre circostanze, anche quest’anno si sono perse le tracce degli avvisi e dei bollettini della Ta.ri. ( tassa sui rifiuti ) relativi all’anno 2022, la cui prima rata, come disposto dalla delibera comunale approvata lo scorso 31 maggio 2022, dovrebbe essere pagata entro il 31 luglio prossimo.
Infatti, allo stato attuale, a 12 giorni della scadenza di quella rata, nessun cittadino di Brindisi ha ancora ricevuto i relativi avvisi e bollettini di pagamento, molti dei quali potrebbero essere recapitati verosimilmente dopo la scadenza del termine del 31 Luglio 2022.
Temo che questa storia possa esporre i cittadini, che sono in attesa del ricevimento degli avvisi, all’applicazione indiscriminata della sanzione per ritardato pagamento, che li costringerebbe ad un fastidioso contenzioso del quale non ne sentono il bisogno, perché vogliono pagare, senza affanno e senza problemi, possibilmente una tariffa inferiore a quella attuale, commisurata alla propria produzione di rifiuti indifferenziati.
Considerato che la ta. ri. è una tassa che viene fissata annualmente e che non si paga in autoliquidazione, credo che l’Amministrazione Comunale per evitare fastidiosi contenziosi, ma anche gli effetti dolorosi di una eventuale calca presso gli uffici del settore tributi del comune o degli uffici postali o delle banche , per cercare di effettuare il pagamento nei termini ( ammesso che possa essere ancora possibile), come segno di considerazione delle difficoltà alle quali può esporre i cittadini a causa di questo ritardo, debba differire adeguatamente ( comunque non inferiore a 30 giorni) la data di pagamento della rata di luglio e quella successiva, nel rispetto della cadenza bimestrale prevista dal regolamento.
Non credo che si possa scaricare sui cittadini la responsabilità e i fastidi derivanti dal ritardo maturato nella consegna degli avvisi e dei bollettini, come sta avvenendo.
Non fose altro che per una questione di responsabilità e di giustizia, permettendo ai cittadini di assolvere a questo gravoso impegno in tranquiillità, per non aggiungere al grave disagio economico, dovuto all’entità della tassa, quello dello stress psicofisico.
Vincenzo Albano