Il recente messaggio di Monsignor Intimi, offerto ai cittdini per mezzo del quotidiano di Puglia, ha testimoniato, una volta di più, l’ amore e la vicinanza delle istituzioni cattoliche per questa città.
Un messaggio e una vicinanza particolarmente apprezzati in questi momenti difficili, segnati da tragici avvenimenti, che cercano di fiaccare il progetto di convivenza pacifica fra i popoli e per il quale non sono state ancora messe in campo le competenze e le soluzioni necessarie, e concretamente applicabili, per intraprendere un percorso di reale pacificazione in un momdo che non tiesce a trovare la pace nel suo cuore.
In diverse circostanze, i cittadini hanno avuto modo di riconoscere ed apprezzare l’opera instancabile condotta dal Papa e dalla Chiesa cattolica per contrastare questo disegno malvagio, attraverso un’azione pacificatrice, che si sviluppata e si sviluppa nella consapevolezza, che il bene della pace non può poggiare e realizzarsi solo su una convincente e costante predicazione o su una presunta vocazione al bene da parte dell’umanità, ma comporta la faticosa e necessaria costruzione di un contesto favorevole fatto di cultura, di sviluppo, di vicinanza, di solidarietà, di sane istituzioni, di liberazione dai bisogni nei quali possano agevolmente emergere e liberarsi le qualità migliori dell’essere umano.
In questo senso infatti vanno interpretate la necessità di un contributo comune al dialogo con le altre culture, la lotta contro ogni forma di sopraffazione, di degrado morale e materiale, che sono alla base di quei valori universali di umanità, solidarietà, carità e giustizia, che sono il patrimonio comune di credenti e non credenti e che fondano il diritto di tutti alla libertà di pensiero e di culto, all’uguaglianza, alla tolleranza ed al reciproco rispetto.
In molti cittadini è rimasto il ricordo di quando Monsignor Intini approdò in questa città per offrire il suo magistero.
Un ricordo rimasto vivo per l’intensità emotiva dell’accoglienza che tutta la nostra città volle riservargli, ma anche per la fiducia e la speranza che la sua venuta aveva acceso non solo nei cuori di coloro che vivono il senso della propria esistenza nella comunità ecclesiale, ma anche in coloro i quali la ricerca di senso segue e sperimenta altri sentieri.
Oggi quelli auspici, quelle speranze, quelle attese, sono diventate apprezzamento per il suo stile, ma anche gratitudine per come ha saputo e sa costruire e mantenere il dialogo costante con la città, che vive con grande difficoltà le sfide proposte dalla immigrazione, dalla precarietà del lavoro, dalla disoccupazione, dalla fragilità economica e relazionale, dalla crescente povertà e solitudine, dai giovani alla ricerca di una prospettiva di vita, dalla faticosa ricerca di senso e di valore di una umanità che non sa trovare la pace nel suo cuore..
L’ amministrazione comunale, deve fare tesoro di quella riflessione recuperando il dovere, la responsabilità del proprio ruolo, attivandosi per affrontare con grande determinazione, le sfide importanti e che ci vengono proposte
- dai tanti giovani, che navigano smarriti in una città in cui deventa sempre più arduo conquistare una stabilità nel lavoro e una prospettiva nella quale sperimentare un progetto di vita;
- dalle famiglie sovraccariche di compiti e timorose nell’affrontare le scelte in un contesto in profonda e rapida evoluzione, che genera paure e grande preoccupazione;
- dalla crescente povertà che sta corrodendo la vità di molte famiglie;
- dagli anziani e dai bambini che trovano sempre meno spazi in una società di consumi che cinicamente subordina ogni cosa al principio della massima prestazione e del profitto;
- dall’incontro con le altre religioni e culture che sovente genera diffidenza e che impedisce di cogliere l’opportunità di lavorare per farle diventare occasioni di dialogo, di incontro, di crescita piuttosto che di scontro e di conflitto.
In questo contesto di grande difficoltà che, per una platea sempre più affollata di cittadini, diventa di faticosa ricerca di risposte di senso, ci ha gratificato e ci gratifica il conforto di aver trovato in Monsignor Intini un interlocutore attento, capace di cogliere e di individuare nella serenità e nella forza dello spirito, non solo le idealità, ma anche le soluzioni che vanno ricercate in un rapporto reciprocamente rispettoso.
Di questo vogliamo esprimere la nostra gratitudine.
Vincenzo Albano