E’ diffuso in tantissimi cittadini brindisini il convincimento che il rilancio economico, culturale e turistico della città, ma anche la sua vivibilità, possa realizzarsi anche, ma forse principalmente, attraverso la cura dell’immagine che riesce a darsi e ad imprimere nell’animo dei visitatori, dei turisti e dei cittadini.
In diverse circostanze è stato dichiarato da diverse amministrazioni comunali, che si sono avvicendate in questa città, l’impegno di voler valorizzare il nostro patrimonio culturale, artistico e intellettuale, di voler dare spazio e valorizzare i nostri artisti.
Purtroppo, tutto è rimasto confinato nell’ambito ristretto delle parole, dei convegni, delle promesse. Infatti non sono state molte le occasioni che sono state offerte ai nostri artisti per mettere in evidenza le loro capacità, il loro talento creativo, che potrebbe essere indirizzato alla realizzazione di opere destinate a dare testimonianza della nostra storia, delle nostre tradizioni e della nostra cultura, in grado di trasmettere sensazioni, appartenenze e valori della nostra comunità.
L’occasione può essere fornita dai mutamenti di viabilità, che sono avvenuti nell’ambito urbano con l’introduzione in città di diverse rotonde o spazi liberi, che hanno creato una serie di luoghi in cui sporadicamente si è tentato di rivelare questa testimonianza.
Io credo che bisogna rendere più organico questo approccio, utilizzando non solo le rotatorie, ma anche quelle aree verdi o piazze esistenti nella nostra città, come mezzo per identificare e valorizzare il territorio urbano, con interventi di natura artistica, realizzando un percorso di evocazioni, di espressioni e di racconti, resi con il linguaggio narrativo dell’arte della scultura, ma anche attraverso altre forme di espressioni artistiche giudicate idonee.
Si tratta quindi di creare, ove le condizioni tecniche di viabilità lo rendano possibile, un progetto per arredare e/o abbellire quei luoghi con opere realizzate dai nostri artisti, istituendo a questo scopo un Concorso annuale finalizzato a premiare l’opera o le opere giudicate migliori, che abbiano saputo interpretare il tessuto, la vita e la storia della nostra comunità.
Ma potrebbe essere anche l’occasione per dare maggiore respiro al profumo della nostra storia collocandovi anche testimonianze del nostro passato Messapico-Romano.
Vincenzo Albano