Tutto chiarito. Le mie preoccupazioni connesse al ritardo maturato nella trasmissione degli avvisi e dei bollettini della Ta.ri. relativi all’anno 2022, sono state fugate dalle tempestive precisazioni contenute in una lettera datata 20 luglio, su carta intestata del comune, priva dell’indicazione dell’autore, nella quale viene precisato che l’invio dei bollettini risulta in corso da alcune settimane.
Il paradosso risiede nel fatto che, nonostante il loro invio sia in corso da diverse settimane, moltissimi cittadini abitanti in vari quartieri della città, non li hanno ancora ricevuti. Forse anche a causa della crisi in atto che sta rallentando tutto, oppure, mi immagino, li abbiano ricevuti a loro insaputa.
In questa città c’è aspettarsi di tutto.
Ma viene precisato, ed è importante, che “ eventuali sanzioni potranno essere applicate solo a seguito del mancato pagamento dell’intero importo, il cui termine ultimo è fissato per il 31 gennaio 2023.
Se sono riuscito ad interpretare correttamente la precisazione che sembrano provenire dal comune, il ritardo nel pagamento delle prime tre rate non comporta alcuna sanzione, si possono pagare anche in ritardo, quando si vuole, senza il pericolo di alcuna sanzione.
La sanzione viene invece comminata solo nel caso in cui non si paga l’intero importo entro la data di scadenza della quarta rata, che quest’anno è stata fissata al 31 gennaio 2023.
Certo mi lascia un po perplesso il fatto che nelle delibere comunali l’eventuale pagamento complessivo, in unica soluzione, venga sempre fissato in coincidenza della data di scadenza delle prime rate e non con quella dell’ultima rata, come si potrebbe fare in base alla precisazione trasmessa dal comune.
Ma poi che senso ha indicare i giorni di scadenza delle 4 rate, quando sarebbe sufficiente fissare quella finale, a sei mesi di distanza, informando i cittadini che entro quella data devono pagare l’intero imporio in unica o in quattro rate, per evitare il procedimento coattivo con l’applicazione della sanzioni e degli interessi.
Sarà un mio problema, per quanto faccia non riesco a districarmi in questa vicenda, forse perchè non riesco a collegare quanto riferito in quella lettera con il regolamento ta.ri. 2022.
Infatti l’art 26. 4 del regolamento prevede che in caso di mancato o parziale versamento dell’importo richiesto alle previste scadenze, ( ovvero quello indicato nelle singole rate) il comune provvede alla notifica, mediante servizio postale con raccomandata con ricevuta di ritorno o posta elettronica certificata, di un sollecito di versamento, contenente le somme da versare entro il termine indicato. In mancanza si procederà alla notifica di accertamento d’Ufficio o in rettifica, come indicato nel successivo art.33 con irrigazione delle sanzioni previste dall’art. 1 comma 695 della legge 27.12.2013, n 147 e l’applicazione degli interessi di mora.
Non si procede alla notifica di avvisi di accertamento o alla riscossione coattiva, precisa l’art. 33, qualora l’importo complessivamente dovuto, inclusivo di tributo interessi e sanzioni è’ inferiore a euro 30, con riferimento ad ogni periodo d’imposta, esclusa l’ipotesi di ripetuta violazione degli obblighi di versamento del tributo.
Naturalmente anche la raccomandata con ricevuta di ritorno ha dei costi che l’utente dovrebbe pagare, anche perchè non credo che il comune si accolli quelle spese. Allora a chi credere? Quando può avere inizio il procedimento di recupero delle somme non versate? Dopo il mancato pagamento alla scadenza del termine della quarta come si evince dalla lettera del comune o ( con l’eccezione prevista dall’art 33 ) in caso di mancato pagamento delle singole rate alla loro scadenza?
Io, sulla base dell’indicazione contenuta nella lettera comunale, sono tentato a non pagare la ta.ri. alla scadenza delle prime tre rate, versando l’intero importo il 31 gennaio 2023, per verificare l’eventuale inizio del procedimento di riscossione coattiva dopo il mancato pagamento delle singole rate. Nel caso avvenisse potrei oppormi trasmettendo una copia della lettera del comune.
Ma c’è sempre quella disfattista di vocina interna che mi chiede quale valore possano mai avere le indicazioni contenute in quella lettera anonima del comune, rispetto a quelle contenute nel regolamento approvato dal consiglio comunale.
Certo sarebbe interessante individuare a chi fa capo la responsabilità di quella lettera, sulla quale rimane sempre il dubbio della effettiva provenienza dall’ufficio tributi.
Per eliminare ogni perplessità, c ‘è qualcuno in comune che possa chiarire la situazione? Possono essere inviate alla città, ai cittadini lettere prive dell’indicazione del suo autore?
Povero me. Sono confuso. Non mi resta che affidarmi alla provvidenza.
Vincenzo Albano