LAVORI STRADALI E SICUREZZA DELLA CIRCOLAZIONE
Negli scorsi mesi in molte strade asfaltate cittadine sono stati eseguiti lavori che hanno comportato lo scavo del manto stradale.
Un’attività che richiede accurati e particolari lavori di ripristino della sede stradale, per evitare la possibilità che possano verificarsi situazioni di rischio per pedoni, ciclisti e motociclisti, a causa di possibili sconnessioni ed avallamenti originati da ripristini stradali inadeguati, che non sembra siano stati scongiutati in diversi lavori di ripristino eseguiti in tutti i quartieri della città.
Proprio per evitare questo pericolo molti comuni si sono dotati di rigorosi regolamenti per l’esecuzione di manomissione del suolo pubblico, in cui vengono tracciate la modalità di esecuzione dei lavori, i controlli da parte dei tecnici del comune , ma anche l’esecuzione di corretti lavori di ripristino in danno
dell’ impresa, nei casi in cui vengano accertate difformità rispetto ai canoni previsti dal regolamento e dal relativo disciplinare tecnico.
In quei regolamenti viene stabilito che al termine dei lavori, dopo aver verificato l’avvenuto assestamento della copertura dello scavo, l’impresa che lo ha eseguito, dovrà procedere alla fresatura dello strato superficiale, per uno spessore necessario per eseguire un asfalto di almeno 3 cm e per una maggiore larghezza di 50 centimetri da entrambi i bordi dello scavo.
In pratica la larghezza stradale complessiva dell’asfalto di ripristino deve essere di 1 metro in aggiunta alla larghezza dello scavo. Molto più estesa e sicura di quanto avvenuto in diversi casi in questa città.
Nel caso di strade asfaltate aventi carreggiata media inferiore a 4 metri, viene previsto un diverso comportamento a secondo se lo scavo viene effettuato longitudinalmente o trasversalmente alla sede stradale.
Nel caso di scavi longitudinali, il manto di usura di asfalto dovrà essere esteso per tutta la carreggiata, evitando qualsiasi variazioni altimetriche della strada.
Nel caso scavi trasversali, l’asfalto dovrà essere esteso per una lunghezza minima di 3 metri e, in ogni caso, la larghezza dell’asfalto di ripristino dovrà essere di 1 metro per ogni lato dello scavo.
Viene anche previsto che nei casi in cui la rottura del suolo pubblico interessi sedi stradali ristrutturate da non più di un anno dalla data della richiesta, il ripristino dovra essere esteso per l’intera carreggiata.
In quei regolamenti fa specie la puntuale e rigorosa articolazione dei controlli, basata sulla redazione di una documentazione scritta, che ne certifichi la tempestiva e corretta realizzazione degli stessi.
Infatti il responsabile dell’ impresa che esegue i lavori, deve comunicare
all’ente comunale il termine degli stessi, chiedendo per iscritto il sopralluogo dell’amministrazione per l’accertamento della loro corretta esecuzione, al termine del quale, in contradditorio fra i rappresentante della ditta e del tecnico comunale, viene redatto un processo verbale d’accertamento della loro regolare esecuzione.
Qualora si accerti che il concessionario non abbia adempiuto alle condizioni stabilite, il comune può eseguire i lavori in danno dell’inadempiente richiedendo il risarcimento danni connessi all’inadempienza.
E’ evidente che se il comune si fosse dotato di un simile regolamento, forse diversi lavori effettuati in città sarebbero stati ritenuti irregolari e si sarebbe proceduto a ripristinare la sicurezza stradale in danno dell’impresa inadempiente.
Ma il comune, per misurare la differenza con gli altri comuni, potrebbe decidere di accertare, in linea con la regolamentazione degli altri comuni, quanti lavori di ripristino sarebbero stati ritenuti irregolari. Come si può dedurre dalle foto allegate.
Per questo credo che non sia più rinviabile la redazione e l’approvazione di un apposito regolamento per l’esecuzione di opere comportanti la manomissione di suolo pubblico o di uso pubblico, per evitare i rischi di incidenti stradali provocati da sconnessioni e avallamenti.
Ma anche per evitare che il comune, per rendere regolari i tracciati stradali interessati da quei lavori, intervenga successivamente per mettervi riparo con il denaro dei cittadini.
Vincenzo Albano