Da ottobre a dicembre al Cinema Impero di Brindisi torna la programmazione pensata per tutti gli amanti dei film di qualità. Otto titoli che insieme fanno una rassegna all’insegna del cinema d’autore. Proiezione alle ore 18.30 per un viaggio nella società contemporanea attraverso i temi che più investono il nostro tempo. Posto unico 7 euro (ridotto 5 euro) con apertura del botteghino mezzora prima.
Si comincia il 26 e 27 ottobre con “Il maestro che promise il mare”, l’ultimo lavoro di Patricia Font. Nel 1935, il maestro Antoni Benaiges accetta l’incarico come insegnante in un piccolo e isolato villaggio di Burgos, in Spagna. Qui il giovane maestro stringe un intenso legame con i suoi studenti, un gruppo di ragazzi e ragazze tra i sei e i dodici anni, ai quali fa una promessa: portarli a vedere il mare per la prima volta nella loro vita. 75 anni dopo, la nipote di uno di quegli studenti, attraverso i ricordi di coloro che lo hanno conosciuto, tenta di ricostruire la meravigliosa storia vera nascosta dietro la promessa del maestro. Una storia di coraggio, dedizione e resistenza che rischiava di rimanere sepolta dalle ombre della Guerra Civile.
La rassegna continua il 31 ottobre e 1 novembre con “Fuga in Normandia”, basato sulla vera storia di Bernie Jordan, noto ai media con il soprannome di “il grande fuggitivo” per quella sua iniziativa spericolata, a quasi novant’anni. Il film è interpretato dai premi Oscar Michael Caine e Glenda Jackson. Bernie Jordan ha un grande sogno: quello di partecipare al 70esimo anniversario dello Sbarco in Normandia, l’evento storico cui l’uomo ha partecipato come giovane recluta in Marina il 6 giugno del 1944. Durante il viaggio Bernie farà amicizia con un ex combattente della Royal Air Force, anche lui reduce dello Sbarco, ed entrambi si confronteranno con i fantasmi del loro passato militare.
Il 2 e 3 novembre, nella storica sala brindisina sarà proiettato “Rosalie”, il nuovo film di Stéphanie Di Giusto, è un inno contro il pregiudizio che vuole condurre a uno sguardo più consapevole. Nella Francia rurale del 1870, Rosalie è una giovane donna, molto bella, che viene data in sposa dal padre a un veterano di guerra invalido, assai più grande di lei, Abel, che gestisce senza fortuna il caffè di un villaggio. Sempre vestita da capo a piedi, la ragazza nasconde un segreto: è nata con una forma di irsutismo che le fa crescere la barba e una fitta peluria in altre parti del corpo. Ma per aiutare Abel, e nonostante la sua ritrosia, decide di non nascondersi più e di fare della sua particolarità uno strumento di affermazione personale.
La rassegna continua il 9 e 10 novembre con “Era mio figlio”, Un film solido sui rimpianti e sulla difficoltà di lasciar andare. Con un inossidabile Richard Gere. Daniel è un ricco newyorkese che non ha mai voluto figli. Un giorno incontra la sua ex fidanzata canadese che gli rivela due cose agghiaccianti: suo figlio è morto in un incidente stradale e il padre era proprio Daniel. Inizia così per lui un viaggio in cerca di un figlio mai conosciuto. Per capire che tipo di persona fosse e costruirsi dei ricordi ex novo parlerà con i suoi amici, i compagni di college e la professoressa che gli aveva rubato il cuore.
“L’innocenza” è il titolo del film in rassegna il 16 e 17 novembre. Il film, diretto da Kore’eda Hirokazu, è ambientato in Giappone, in una tranquilla cittadina sul lago. Il piccolo Minato è figlio di una madre single molto affettuosa e la vita scorre serena. Un giorno il bambino torna da scuola e la donna si accorge che ha uno strano comportamento. A scuola c’è stata una rissa, sembra essersi trattato di una semplice lite tra bambini. Quando gli alunni coinvolti vengono interrogati, le loro risposte tradiscono qualcosa di più grave. La madre di Minato intuisce che l’insegnante è responsabile della rissa e vuole indagare più approfonditamente.
Il successivo appuntamento è con “Finalement”, di Claude Lelouch, in programma l’1 dicembre. Film presentato fuori concorso all’81ª Mostra del Cinema di Venezia. Lino, avvocato di successo, sembra avere una vita perfetta. Oltre alla carriera brillante, l’uomo ha una bella famiglia. Dopo un problema di salute, in maniera del tutto inspiegabile, perde il suo equilibrio mentale e inizia ad avere un comportamento ingestibile. Disinibito e senza filtri, non riesce più a mentire. In preda a una crisi d’identità, molla tutto e intraprende un viaggio avventuroso attraverso la Francia. Da Parigi va prima in Normandia per poi dirigersi verso la Provenza. Incontra nuove persone tra cui una donna di cui si innamora e finalmente, decide di seguire la sua vera passione: suonare la tromba.
Léa Todorov è la regista del film “Maria Montessori. La nouvelle femme”, in sala il 7 e 8 dicembre. Ambientata all’inizio del XX secolo, la storia si focalizza su due protagoniste femminili: Maria Montessori, interpretata da Jasmine Trinca, e Lili d’Alengy, una cortigiana parigina. Lili affida sua figlia Tina, diversamente abile, a Maria, per evitare il giudizio sociale e proteggere la sua reputazione e carriera. Nel frattempo, la pedagogista dovrà affrontare le sue difficoltà personali, come il bisogno di nascondere la maternità di suo figlio Mario, nato fuori dal matrimonio. La storia mette in luce il coraggio e la determinazione della Montessori nel trasformare l’educazione e sfidare le norme sociali del suo tempo.
La rassegna si chiude il 14 e 15 dicembre con “L’invenzione della neve”, film di Vittorio Moroni. Carmen ama troppo intensamente, troppo a modo suo e il mondo non glielo perdona. Lei e Massimo si sono lasciati, ma Carmen continua a considerarlo l’uomo della sua vita. Adora Giada, la figlia che hanno avuto insieme e che adesso ha 5 anni. La bambina è stata affidata al padre, alla madre il permesso di vederla una volta ogni quindici giorni. Carmen non ci sta: sa di aver commesso degli errori, ma anche di essere una buona madre e non permetterà che accada di nuovo quello che è successo a lei da bambina. Se il mondo la vuole distruggere, lei trasformerà il mondo.