Come era facilmente immaginabile, nella città di Brindisi si respirano le scorie della campagna elettorale, soprattutto nel centro sinistra il cui candidato sindaco Roberto Fusco è risultato soccombente nei confronti di Pino Marchionna che domani pomeriggio alle ore 18.30 presterà giuramento e quindi sarà a tutti gli effetti sindaco della città.
Il primo a togliersi un sassolino dalla scarpa è stato proprio Rossi che ha accusato segretario cittadino e segretario provinciale del PD di aver provocato questo disastro e di aver consegnato la città alle destre.
Immediata la risposta del PD di Brindisi che rimanda al mittente le accuse e considera proprio Rossi e la sua coalizione ammalati di “poltronite”. Il PD, infatti, è convinto che un eventuale apparentamento con Rossi avrebbe messo sotto ricatto la maggioranza di centro sinistra a guida Fusco.
Ma è evidente che anche nel ballottaggio Rossi e i suoi non si sono certo spesi per quest’ultimo dopo un primo turno elettorale contraddistinto da rancori e accuse violente.
Insomma, la situazione appare al momento irrecuperabile e davvero non si capisce come sia potuto accadere, anche in considerazione del fatto che Rossi è stato sindaco di Brindisi per cinque anni solo grazie all’appoggio incondizionato del Partito Democratico e, in particolare, del suo segretario cittadino Francesco Cannalire che si è fatto carico di smorzare polemiche interne ed anche di rinunciare a scelte caratterizzanti per il PD al solo scopo di non rompere gli equilibri e offrire sponde alle opposizioni.
Tutto questo, però, come spesso accade in politica, Rossi lo avrà dimenticato troppo in fretta.