Nota del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani
«L’aeroporto del Salento resta la “sorella povera” di quello di Bari, dove si continuano ad attivare nuovi voli internazionali e dove si concentrano i collegamenti nazionali soprattutto verso la capitale e Milano, lasciando a Brindisi solo le briciole. Su questa evidente disparità ho acceso un faro di attenzione già da lungo tempo, con una mozione presentata ad aprile 2021 e non ancora discussa, che impegna la Giunta regionale a potenziare l’aeroporto salentino.
Mentre lo scalo di Bari festeggia il rinnovo del contratto fino al 2026 con la compagnia aerea WizzAir e l’attivazione di nuove rotte, il presidente Vasile si limita a dire che “Aeroporti di Puglia è pronta ad aprire una base operativa anche nell’aeroporto del Salento di Brindisi”. I dati parlano chiaro: WizzAir, che per numero di destinazioni e presenza di mercato è il secondo vettore in Puglia, nei primi quattro mesi di quest’anno ha trasportato oltre 262mila passeggeri, ma di questi solo 39mila su Brindisi e 223mila su Bari.
Quello che contesto è un errore di visione di fondo: è sbagliato incentivare prevalentemente i voli in uscita verso altre mete turistiche, peraltro in concorrenza con le nostre, senza promuovere l’incoming. Così facendo, i nostri aeroporti diventano tappe di passaggio e non mete di arrivo. Bene che si consenta ai salentini e ai pugliesi di viaggiare in maniera diretta e più comodamente da e per località come Santorini, Rodi o Olbia, ma bisognerebbe lavorare soprattutto per portare qui da noi i turisti dal nord Europa. C’è una strategia da capovolgere: portare economia e non esportarla.
Se poi andiamo a vedere i numeri dei voli nazionali per Roma e Milano, lo sbilanciamento a favore di Bari è paradossale. Basta provare a cercare un volo low cost RyanAir per Roma Fiumicino in un giorno qualsiasi, per rendersi conto che il rapporto Bari-Brindisi è di 3 a 1, non solo per frequenza ma anche per costi. Cioè, partire dall’aeroporto del Salento costa in media il triplo e c’è un terzo dei voli, peraltro in orari scomodi (mattino presto e tarda sera) che causano disagi e obbligano a pernottare a Roma. Condizioni svantaggiose che scoraggiano pendolari, viaggiatori occasionali e turisti, dirottando i flussi su Bari a tutto svantaggio del Salento.
A questa situazione di squilibrio che penalizza fortemente l’economia salentina, si aggiunge la mancanza di collegamenti su gomma e ferro dell’aeroporto di Brindisi con i tre capoluoghi salentini e con le destinazioni turistiche. I progetti sbandierati, alcuni peraltro contestati, resteranno su carta ancora per anni. E intanto il Salento resta indietro, mentre l’aeroporto di Bari decolla, favorito da una politica dei trasporti strabica e sbilanciata della Regione».