Il 18 Dicembre 2021, alle ore 17:30, presso la Biblioteca Comunale di Ostuni (BR), in via F. Rodio,
1 ci sarà l’evento dal titolo “Nichi Vendola presenta Patrie”
Il 18 Dicembre 2021, alle ore 17:30, presso la Biblioteca Comunale di Ostuni (BR), in via F. Rodio, 1
ci sarà l’evento dal titolo “Nichi Vendola presenta Patrie”, un incontro che vedrà la presenza
dell’ex Governatore della Regione Puglia, che racconterà la meraviglia del suo ultimo volume. — “È
una poesia, quella di Patrie”, che non dice le cose: è le cose. Cose antiche, attuali o ancora da
venire che, attraverso lo sguardo del poeta, giungono a vivere davanti a noi, sotto i nostri occhi.
Siamo nella magia del Salento, su uno scoglio pronti al tuffo, insieme a un bambino: nostro figlio.
Poi siamo a Mosca, nella Piazza Rossa tutta coperta di neve. Siamo esuli a Los Angeles, oppure
corriamo per le strade di Genova in fuga dai lacrimogeni. Vediamo Sarajevo e Baghdad martoriate
dalla guerra, fremiamo nella sala d’attesa di un reparto maternità. Queste poesie di Nichi Vendola
vibrano delle sue mille battaglie e formano una costellazione di infinite “Patrie”, linguistiche,
emotive, culturali. Parole controcorrente rispetto al tempo che viviamo, parole che ospitano
umanità, festeggiano il dono della diversità, invocano un patriottismo senza nazione o razza o
genere; parole come cantieri, conflitti, gravidanze. La varietà di temi e ambientazioni si riflette in
quella
L’evento è stato organizzato da AIFO PUGLIA, dal CSV Brindisi Lecce – Volontariato nel Salento e
dalla Bottega del Libro – Ostuni (BR).
Queste le Dichiarazioni di Franco Colizzi – AIFO Ostuni, organizzatore dell’evento:
“Avevo invitato Nichi Vendola al Quinto Festival della cooperazione internazionale perché sono
convinto che fare cooperazione internazionale significa riconoscere tutte le nazioni come patria.
Ciò che non è stato possibile allora, ma lo è oggi.
Potremo condividere il sentire poetico di Nichi, che sollecita il nostro personale sentire,
avvertendo che esiste una sola grande patria del genere umano, ancora purtroppo frammentata e
dilaniata. Questo sentimento, che precede e dà vita alla comprensione cognitiva, ci spinge ad un
attraversamento perenne verso i popoli e i luoghi dove vive l’altro da noi. E più l’uomo è distante,
offeso e umiliato, reietto, più grande è la nostra vera patria da conquistare”.