Lo ha dichiarato il Tribunale di Brindisi a seguito del ricorso del Monte dei Paschi di Siena, la Banca che vanta, tra altri, dalla società Acque Chiare un credito superiore a 30.000 euro: la srl è in stato di fallimento, e “la situazione è strutturale e non transitoria”.
E’ stato, a seguito di ciò, nominato il curatore fallimentare, il commercialista leccese, Massimo Bellantone.
La Banca creditrice ha sostenuto in aula che la srl non vanta, a seguito dei sequestri preventivi del 2008, alcuna garanzia mobiliare e immobiliare.
La società ha tentato in tribunale di opporsi dichiarando che, seppur nei primi due gradi di giudizio il patrimonio immobiliare ad essa appartenuto era stato oggetto di confisca, la Corte di Cassazione, in prescrizione del reato di lottizzazione abusiva, potrebbe dissequestrare i beni restituendoli alla stessa.
Il Tribunale ha però deciso di dichiararne fallimento, valutando entrambe le ragioni, e in più l’esposizione debitoria di Acque Chiare anche verso l’Agenzia delle Entrate, per 4,9 milioni di euro, che sommandosi alle altre mostra un debito totale, come da bilancio 2016, di 8,9 milioni di euro. E questo, in uno con la impossibilità dell’imprenditore di adempiere alle proprie obbligazioni con regolarità e l’impossibilità di agire per recuperare i propri crediti, mostra appunto una situazione d’impotenza “strutturale e non transitoria”.