Il tavolo di coordinamento NOG7 organizza a Fasano domenica 18 febbraio alle ore 18 in piazza Ciaia una manifestazione di solidarietà con il Popolo Palestinese e per dire No al G7 e alle sue politiche fatte di guerre, di sfruttamento delle persone e dei territori.
Il 13 – 14 – 15 giugno si svolgerà in Puglia, a Savelletri di Fasano il G7. Da tempo è partita la macchina mediatica sulla “straordinaria occasione di visibilità” per il territorio, cosi come nei scorsi giorni dichiarato dalla presidente della provincia di Brindisi. Noi crediamo invece che il G7 non è quella vetrina internazionale che vogliamo per la nostra regione.
Da settimane ci stiamo incontrando per mettere in atto delle iniziative contro la venuta in Puglia di questi guerrafondai.
Il governo Meloni ci sta portando la guerra in casa, non solo per il continuo impegno militare in Ucraina nella guerra per procura contro la Russia ma anche per l’utilizzo delle basi italiane a sostegno di Israele nel genocidio del popolo palestinese.
Lo stesso governo Meloni che in continuità con i precedenti, esprime solidarietà e sostegno con tutti i mezzi al governo israeliano nella sua guerra genocida contro il popolo palestinese, a Gaza e nella Cisgiordania occupata, che calpestando il diritto internazionale porta la guerra dentro i confini di Libano e Siria , con bombardamenti e omicidi di leader politici e istituzionali.
Nel corso degli anni abbiamo visto la crescita della militarizzazione della nostra regione. Ultimo esempio in ordine di tempo è l’assegnazione a Brindisi, da parte dell’Autorità Portuale di 500 metri di banchina alla Marina Militare per ospitare la nuova portaerei “Trieste”.
Come piattaforma di coordinamento no G7 stiamo organizzando una serie di iniziative per contrastare la politica guerrafondaia del G7. La prima iniziativa la terremo a Fasano, domenica 18 febbraio alle 18:00 in piazza Ciaia con un sit-in di solidarietà con il popolo palestinese.
Condanneremo la complicità del governo italiano e della Unione europea, complici di Israele e sordi al grido disperato delle decine di migliaia di bambini, donne, anziani di Gaza uccisi e feriti nel corpo e nella psiche. I popoli oppressi da sempre si scontrano con il doppio standard della cosiddetta “comunità internazionale”, che fa del diritto internazionale uno strumento al servizio degli interessi delle potenze euro-atlantiche e NATO .
La feroce risposta israeliana è direttamente proporzionale alla sconfitta di una ipotesi di lento “politicidio” del popolo palestinese, inserendosi anch’esso nel clima di tendenza alla guerra e ingerenze promosse dalla NATO sui diversi scenari internazionali.
Oggi l’urgenza del genocidio perpetrato dall’esercito sionista israeliano ci impone di concentrare le nostre energie al fianco della Palestina, per l’immediato cessate il fuoco e l’affermazione del suo diritto ad uno Stato Sovrano, democratico e indipendente.