- Una scuola europea accreditata, la prima in Puglia, e in tutto il centro sud si trova a Brindisi. Fa parte dell’Istituto Comprensivo Centro diretto dalla prof.ssa Angela Citiolo. Poco più di 1000 studenti divisi in cinque plessi ognuno dei quali ospita diversi gradi d’istruzione. L’eccellenza dell’istituto sta nell’offerta fomativa legata alla scuola europea nata per volontà del Comune di Brindisi per soddisfare le esigenze dei dipendenti della Nazioni Unite di stanza in città. Il comprensivo Centro ha presentato la propria candidatura superando i vari step di un iter rigido che faceva leva su precedenti esperienze multiculutrali e altri importanti requisisti. Il taglio del nastro porta la data del 15 ottobre 2013 ad opera dell’allora sindaco Mimmo Consales e del vice direttore del Centro servizi globali della base Onu, Camille Curtis. La scuola europea copre l’intero ciclio di studi partendo dai due anni di “Nursery” equivalenti alla nostra scuola dell’infanzia, cinque anni della “Primary” ovvero la scuola primaria e la “Secondary” scuola media, divisa in tre anni di “Lower” e quattro di scuola superiore. “Si tratta di un’opportunità importante per la città – dice la Citiolo – perchè all’inizio la scuola europea nata per i dipendenti delle Nazioni Unite, ora è frequentata da 300 alunni molti brindisini e della provincia”. La scuola garantisce anche il conseguimento della certificazione per lo studio delle lingue. “Siamo cresciuti in questi anni – nonostante vari tentativi di metterci i bastoni fra le ruote – dice ancora la Dirigente. Abbiamo creato una bella realtà anche grazie alla collaborazione e la fiducia dei genitori”. La particolarità del comprensivo Centro è anche quella della scuola media che nel corso dei tre anni offre ai ragazzi, attraverso piani di studio dedicati, la possibilità di orientarsi nella scelta della scuola superiore. Lo fa con tre indirizzi, uno scientifico-tecnologico, un altro musicale, uno ad indirizzo comunicazione e l’indirizzo europeo. Nel corso dei tre anni durante i quali il programma di base è lo stesso per tutti, i ragazzi hanno la possibilità di scoprire la loro attitudine e scegliere in maniera oculata l’indirizzo per la scuola superiore. Anche in questo istituto sono tanti gli studenti divesamente abili e anche qui sono costretti a fare i conti con la mancanza di un numero adeguato di insegnanti di sostegno e assistenti. Ci sono poi i BES ovvero ragazzi con bisogni educativi speciali il cui disagio è spesso frutto di un disagio familiare o sociale. “Negli anni scorsi abbiamo avviato dei percorsi di accompagnamento alla genitorialità – dice Angela Citiolo – che stiamo implementando quest’anno per dare la possibilità a genitori e docenti di avere una visione completa sul bambino per poter operare, ognuno col suo ruolo, nel bene dello studente”. Anche in questo istituto, almeno negli anni passati, sono state registrate anomalie nella gestione del servizio di pulizia degli spazi esterni in particolare con l’affidamento del servizio ai lavoratori socialmente utili, uno per ogni scuola che avrebbe dovuto tenere puliti gli spazi esterni. “Purtroppo – dice la dirigente – non sempre veniva portato a termine il lavoro e quindi credo che il discorso sia stato interrotto per questi motivi. Attendiamo che la nuova amministrazione dia la propria impronta e metta ordine anche in questo settore. Auspichiamo anche che venga risolto il rproblema dello scarso numero di collaboraori scolastici, troppo pochi rispetto all’utenza, per garantire a volte anche l’apertura ordinaria della scuola”. Il lavoro incondizionato degli operatori della scuola, dai dirigenti, agli insegnati, ai collaboratori rappresenta, anche in questo caso, l’ossigeno per la scuola che potrebbe offrire un servizio migliore con qualche aiuto in termini di organico e, perchè no di risorse finanziarie.