A 5 giorni dalle elezioni arriva un bel Ministro che ci porta 5/600 posti di lavoro…

Quando da Palazzo di Città ci è giunta la convocazione di una conferenza stampa del sindaco Pino Marchionna e del Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini abbiamo inserito questo appuntamento tra le priorità, così come merita l’arrivo di un Ministro della Repubblica italiana. Appuntamento a Palazzo di Città e primo cittadino con tanto di fascia tricolore (anche questo un atto dovuto). Arriva il rappresentante del Governo con tanto di scorta e con un discreto codazzo di parlamentari ed altri esponenti della Lega. Una volta in sala, si nota che la prima fila è occupata dai parlamentari, dal Prefetto Carnevale, dal Questore Lionetti, dal direttore Italia di Enel Lanzetta, dal dott. Cannalire per RFI, oltre che dal presidente dell’Autorità di Sistema Portuale Patroni Griffi e dal Presidente del Consorzio Asi Rina.

Dopo i saluti del sindaco, Salvini esordisce dicendo che Brindisi ha 200 milioni da spendere in ambito portuale. E fin qui nessuna novità. Poi parte con il “Salvini-pensiero”: durante il periodo estivo (quindi da qui a due-tre mesi) prende corpo un piano di investimenti di Rete Ferroviaria Italiana che prevede uno sviluppo di attività finalizzate a sostituire le attuali forme di alimentazione della rete ferroviaria con pannelli fotovoltaici. Da qui anche l’intesa con Enel.

In sostanza, si utilizzeranno i pannelli costruiti nella giga factory di Catania dell’Enel e gli inverter prodotti in Italia (sia pannelli che inverter italiani non li vuole nessuno perché costano troppo) a cui andranno ad aggiungersi strutture di sostegno costruite qui da noi. E Brindisi occuperà la propria forza-lavoro per queste costruzioni, così come per il montaggio e la manutenzione (e Salvini ha parlato pure di guardiania). Il tutto, utilizzando gli spazi lasciati liberi da Enel a Cerano.

Da quando? Nelle “prossime settimane”, ha risposto il Ministro. Quanti posti di lavoro si creeranno? “4-5-600 posti di lavoro. C’è gente che ci sta lavorando per definire il tutto”. Poi Salvini ha aggiunto che non si tratterà di un intervento assistenziale.

Già, ma chi farà l’investimento? Al momento non è dato saperlo, così come non si sa da dove arriveranno le risorse e soprattutto non si conosce la posizione dell’Enel che in questa occasione ha garantito solo l’occupazione di qualche poltrona per una delegazione così prestigiosa.

E quando chiediamo il motivo per cui fino ad oggi l’Enel (e lo stesso Lanzetta) nel tavolo sulla decarbonizzazione insediato presso il Ministero del Made in Italy (che tornerà a riunirsi l’11 giugno) non ha mai fatto riferimenti a questo tipo di investimento o di soluzione per fronteggiare la disoccupazione di ritorno, da quelle poltrone non giunge alcuna risposta. Certo, il piano è in corso di elaborazione…

Ma se così è realmente, per quale motivo un Ministro della Repubblica, a soli cinque giorni da un test elettorale, viene a spoilerare una cosa così importante che è ancora priva di un piano industriale, così come di un timing di attuazione e di un riflesso reale sul piano occupazionale?

Un dubbio da persone irriverenti? Forse. Ma a Brindfisi di prese in giro, così come di promesse non mantenute, ne abbiamo subite sin troppo e adesso abbiamo deciso di credere solo a cose concrete, con progetti, piani di attuazione, canali di finanziamento e sbocchi di mercato. Tutto il resto è meglio che resti nel sacco della Befana…

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