Spesso siamo stati critici nei cofnronti dell’Autorità di Sistema Portuale. Per anni, infatti, l’ente portuale brindisino èstato il luogo dell’incredibile sperpero di risorse, con compensi stratosferici per il personale e con progetti che non sono mai approdati in opere effettivamente realizzate. Oggi, però, l’asse delle responsabilità si sta spostando sempre di più sul Palazzo di Città dove negli uffici tecnici ormai predomina la “politica del NO”. Sempre in tema di investimenti portuali, infatti, è stata sostanzialmente bloccata la cassa di colmata e questo rende difficilissimo rendere più competitivo il porto.
Ritardi inverosimili anche per gli interventi di arredo urbano in via del Mare. Ed anche in questo caso è il Comune a ritardare nel rilascio delle autorizzazioni.
E’ di ieri, poi, la notizia dell’allungamento dei tempi per la concessione del parere comunale in relazione alla realizzazione di una struttura con le briccole per rendere più agevole l’ormeggio. Si rimanda tutto (nella lettera a firma del dirigente e del funzionario del settore Urbanistica) ad una conferenza di servizi e questo comporterà indubbiamente un allungamento dei tempi. Sarebbe stato più logico, a questo punto, entrare nel merito e dare un parere sull’utilità o meno dell’opera. Ed invece ci si infogna nei meandri della burocrazia.
Ma la goccia che rischia di far traboccare il vaso riguarda i lavori di ristrutturazione della bella stazione marittima di Brindisi. Una struttura che esiste da un secolo e che fa bella mostra di se in un punto strategico di collegamento tra la città e il porto. Ebbene, anche in questo caso l’ufficio tecnico del Comune ha imposto una serie di rallentamenti, con il rischio concreto di far finire altrove gli 800.000 euro destinati all’intervento.
In un contesto così complesso poi sarà davvero difficile lamentarsi del fatto che a Bari si realizza un nuovo terminal e che nello stesso capoluogo di regione aumentino gli investimenti in ambito portuale. L’Amministrazione-De Caro ha concesso le autorizzazioni in un mese. Qui ci vuole un anno anche solo per ricevere una risposta. Ed è così che Brindisi rischia davvero di affondare…