Ecco la nota:
Casa del Popolo: Davanti agli sgomberi, si può continuare a fare finta che sia tutto “normale”?
Sono ormai passate due settimane dallo sgombero del dormitorio di via Provinciale San Vito che la “Casa del
Popolo” ha aperto le sue porte, l’unica in città, come “provocazione” e per colmare le inadempienze delle
istituzioni competenti.
Due settimane di mutualismo in cui abbiamo garantito colazione e un pasto caldo serale ai lavoratori del
dormitorio.
Due settimane di consulenza legale e orientamento
Due settimane di una Brindisi che ha risposto sostenendoci in ogni modo
Due settimane di conoscenza più profonda e diretta con le persone che vengono “ospitate” nel dormitorio e
non solo, perché l’emergenza abitativa, l’assenza di punti di riferimenti certi e di luoghi dove essere ascoltati
sono sempre meno o addirittura assenti e riguarda la cittadinanza tutta.
Non ci stupisce dunque l’annuncio dello sgombero dell’asilo occupato di via Sele al quartiere Perrino, altra
situazione che emergenza non è e che non si è mai voluta affrontare!
Ci chiediamo: dove andranno a finire queste persone che si trovano nella stessa situazione degli “esuberi”
del dormitorio? Cosa si sta facendo per garantire un tetto a chi non ce l’ha!?
Brindisi, come tutte le altre città, deve dotarsi di strutture che permettano di ospitare temporaneamente
persone che rimangono senza tetto e di avere in tempi ragionevoli una casa.
Non c’è differenza di provenienza, l’emergenza abitativa colpisce tutte e tutti in questa città e a tutt’oggi non
esiste ancora un tavolo che se ne occupi per garantire le condizioni minime di una esistenza dignitosa.
La storia che si debba aiutare prima le famiglie brindisine, avanzata dalla destra per creare consenso e
avallata purtroppo dal silenzio e l’immobilismo da chi si definisce di sinistra, non regge. Serve solo a
giustificare le inadempienze e ad alimentare una guerra tra soggetti di diritto.
Che fine hanno fatto dunque le proposte avanzate sia in Comune che in prefettura, da parte nostra e di
associazioni e sindacati? Da questo silenzio non possiamo non dedurre che non ci siano ne’ volontà ne’
progettazione atta a risolvere la situazione, nell’immediato e nel futuro.
Far finta che le cose non esistano non le farà scomparire!
Esiste enorme differenza tra carità sociale e giustizia sociale. Mentre la prima umilia l’individuo, la seconda
lo riscatta…noi continueremo a praticarla!
“Casa del Popolo”
(Potere al Popolo, Rifondazione Comunista, La Collettiva TFQ)