Lunedì 21 novembre 2016, a partire dalle ore 19:30, presso lo Slow Cinema ad Ostuni la Taberna Libraria di Latiano organizza la presentazione del libro dal titolo “Il Sud deve morire” (edito Marsilio).
È il sesto evento della rassegna autunnale “Cultura, Spettacolo e …”, l’ormai consolidata serie di appuntamenti con la conoscenza, organizzati dalla Taberna Libraria di Latiano in collaborazione con Centro Studi Meridiana e De Vivo Home Design di Latiano e patrocinata con grande entusiasmo dell’Amministrazione Comunale di Latiano e di Francavilla Fontana.
La presentazione è stata inserita in un vero e proprio convegno che ha come tematica “Il Sud deve Morire”, il titolo del libro di Puca. Nell’occasione sarà presente l’autore dell’opera, il giornalista Carlo Puca, a coordinare l’incontro GianMichele Pavone, avvocato del foro di Ostuni mentre a dialogare con l’autore la le professoresse Antonella Colucci e Lucia Grassi, l’Avv. Giusy Santomanco Caso, e il Dott. Michele Sgura.
Carlo Puca, che nel sottotitolo del libro scrive “Esecutori, mandanti e complici di un delitto (quasi) perfetto” ha ripercorso in questa opera un viaggio-inchiesta a caccia di chi specula sull’agonia del Mezzogiorno. Per tanti politici il Mezzogiorno è soltanto un serbatoio elettorale, per parecchi nordisti un mercato da sfruttare, per alcuni imprenditori, sindacalisti e burocrati un bancomat a uso personale, per tutti i mafiosi un territorio da depredare, per certi antimafiosi un lavoro occasionale, per molti meridionali un luogo sul quale recriminare (e basta). Questi untori hanno avvelenato il Sud, riducendolo in coma profondo. Non paghi, speculano sulla sua agonia per costruire carriere, fortune e potere a danno di deboli, ingenui e onesti. Carlo Puca ha percorso da cronista tremila chilometri nel Mezzogiorno d’Italia. La sua indagine inizia con una ricognizione sui luoghi del delitto – da Lampedusa all’Aquila, passando per Papasidero, Viggiano, Barletta, Castelvolturno – per poi individuarne i mandanti, tracciare l’identikit degli esecutori e inchiodare i complici alle loro responsabilità. Un viaggio «di fatica e di scoperte» che – confessa Puca – «ha mutato la mia indole pacifica e fatalista». Un libro scritto «con sentimento divenuto nel tempo risentimento», fino a quando le mille storie raccolte gli hanno palesato l’unica soluzione possibile: ammazzare «una certa idea di Meridione» per trascinare nella tomba anche i vari «dittatorelli» che deprimono la sua libertà. Cosicché il Sud possa finalmente sperare di rinascere nuovo e diverso.
Giornalista e scrittore di libri, docufilm e pièce teatrali, Carlo Puca, dal 2008 lavora al settimanale «Panorama». Opinionista di numerosi programmi tv di informazione, ha scritto inchieste on the road tradotte in tutto il mondo. È stato per Raiuno inviato di Petrolio (2014), conduttore di Buono Brutto Cattivo (2015) e autore di Cose nostre (2016), mentre su Radio 3 conduce periodicamente Prima pagina. Ha pubblicato con Aliberti Tengo famiglia. L’Italia dei parenti (2011). Ha vinto nel 2016 il Premio internazionale di giornalismo Cristiana Matano per il reportage La maledizione di vivere a Lampedusa.