Nelle mattinata odierna, un privato cittadino segnalava telefonicamente alla Sala Operativa della Capitaneria di porto – Guardia Costiera di Brindisi la presenza in mare di una non meglio precisata macchia nera in sospensione, nelle acque del porto medio di Brindisi.
La Capitaneria disponeva il tempestivo intervento della dipendente motovedetta CP 611, già in mare per altra attività d’istituto, per verificare l’evento (costituito da una chiazza superficiale frammentata, di colore nero, estesa per circa. 100 mq, senza iridescenze) e l’invio di due autopattuglie del Nucleo Operativo di Pronto Intervento Portuale della Guardia Costiera, presso le banchine portuali di costa Morena, allo scopo di esperire le prime sommarie indagini sulle possibili cause.
Sul posto veniva richiesto anche l’intervento dei tecnici dell’A.R.P.A – Puglia DAP Brindisi, per operare, congiuntamente ai militari della Guardia Costiera, al campionamento sia in mare che sulle banchine interessate dalla movimentazione di alcune merci alla rinfusa. Difatti, risultava che si fossero concluse da poco alcune operazioni di sbarco di carbone, mentre erano in contestuale corso di attività anche quelle di trasbordo di cenere e nocciolino, da parte di altre due navi mercantili.
Per opportune ragioni, non risultando chiara la natura della chiazza galleggiante (che verosimilmente sembra non contenere idrocarburi) gli ispettori della Capitaneria procedevano al controllo di tutti coloro che avevano partecipato alle varie fasi di discarica, i quali collaboravano prontamente ed attivamente per l’esecuzione dei prelievi in contraddittorio, concorrendo al celere esito delle operazioni.
Nelle prossime ore, i tecnici dell’ARPA procederanno alle analisi di rito onde risalire alla natura del presunto inquinante ed procedere alla comparazione delle diverse sostanze campionate nei laboratori del DAP di Brindisi.
Nel frattempo, anche col coinvolgimento della locale Autorità di Sistema Portuale, si faceva ricorso alla società concessionaria del servizio di antinquinamento portuale, D’Oriano Maria Edelma, che impegnava la propria unità disinquinante Grancevola per l’abbattimento delle chiazze residue, sotto la direzione della motovedetta CP 611 della Guardia Costiera.
Il Comandante della Capitaneria di Porto di Brindisi, Capitano di Vascello (CP) Giovanni CANU, in qualità di titolare delle funzioni di antinquinamento marino a mente del locale Piano Operativo rendeva, altresì, formale comunicazione dell’accaduto alla competente Autorità Giudiziaria, significando che restano in corso gli accertamenti tesi ad individuare le possibili cause dell’anomalo evento e le eventuali responsabilità discendenti.-