Non c’è che dire: l’Enel continua a discriminare il territorio brindisino, nonostante lo stesso ospiti una delle centrali più grandi d’Europa, alimentata a carbone. E’ di oggi la notizia della conferenza stampa a Palazzo Chigi durante la quale il premier Matteo Renzi ha presentato il progetto della banda larga di Enel “Open fiber”. Bari, insieme ad altre quattro città italiane (cagliari, Perugia, Venezia e Catania). I cittadini, come ha sottolineato il sindaco di Bari Antonio De Caro, avranno la possibilità di accedere ad una connessione di altissima qualità, sia da casa che dall’ufficio. I lavori inizieranno a settembre del prossimo anno e dureranno diciotto mesi. I vantaggi per la città saranno enormi.
Ottima iniziativa, che comporta anche investimenti per decine di milioni e che rende più competitiva una città. Ed allora, quale migliore occasione per “premiare” una città come Brindisi che all’Enel ha dato davvero tanto, sopportando per decenni la presenza sul proprio territorio di due centrali?
Ancora oggi, Brindisi ospita la centrale di Cerano, con il suoi 2.760 megawatt di produzione, sempre alimentata a carbone. E gli effetti sul territorio, per tanti studi scientifici, sono evidenti, sia sul piano dell’inquinamento che per quanto riguarda la salute dei cittadini.
Il tutto, senza dimenticare che da anni non si riesce a firmare una convenzione che stabilisca un ristoro in termini economici, a beneficio della città, magari proprio con la realizzazione di opere che ne possano aumentare la competitività e migliorare la qualità della vita.
Anche dopo questo ennesimo schiaffone, però, la politica non parla. Registriamo unicamente la reazione veemente del coordinatore di “Noi con Salvini” Paolo Taurino che attraverso i social invita la città a mobilitarsi.