Era tutto pronto per la serata, una serata all’insegna della musica e del divertimento, in un periodo di festa per Brindisi e i brindisini. Una serata come tante ne ha offerto il sindaco Riccardo Rossi e il suo movimento BBC, durante la campagna elettorale, che ha visto protagonista proprio il locale di intrattenimento meglio conosciuto come “Ottavio”, su corso Garibaldi.
Era tutto pronto, ma il concerto dei Malaussene non si è svolto, perché un blitz della Polizia locale ha bloccato tutto.
E non è il primo caso in questi giorni. Ripetiamo, giorni di festa nei quali tanti tornano per le vacanze e certo così non si invogliano a restare e a far crescere la propria città, in barba ai tanti inviti ai giovani fuori sede a “tornare a casa”.
E presto si è scatenata la polemica sui social network dove i ragazzi e gli artisti hanno posto una serie di domande al primo cittadino.
“Sono mortificato per quanto accaduto a Davide e agli amici Malaussene ieri sera. Un gruppo di musicisti voleva REGALARE una festa al pubblico di passaggio, agli amici vecchi e nuovi, dare per un momento una pennellata di colore a questo territorio ormai grigio. Ma, come spesso accade Brindisi è dura a capire questi slanci di convivialità spinti dall’amore verso le proprie radici. Mia cara città, sveli sempre il tuo lato autolesionista. Purtroppo vi è un ostruzionismo nei confronti di Ottavio Santostasio e della musica brindisina che evidentemente non abbraccia le dinamiche da palazzo.
Ma, senza fare troppe polemiche, pongo una domanda al sindaco Riccardo Rossi: come hai radunato la comunità musicale locale per chiedere sostegno elettorale, perchè ora non ci raduni tutti per spiegarci come fare ad avere tutte le carte in regola al fine di non farci bloccare i concerti dalle forze dell’ordine? Perchè il trattamento varia di Locale in Locale e l’accanimento avviene solo nei confronti dei soliti noti che cercano di dare un minimo di contributo ad una città culturalmente morta?
Poi se abbiamo deciso che Brindisi deve mantenere il profilo grigio di una città industriale senza arte o musica basta ammetterlo candidamente, ma poi non venite a romperci i coglioni se cerchiamo i nostri spazi altrove foraggiando con i nostri colori e le nostre note altre comunità. Con affetto”.