Continua la campagna dei tagli indiscriminati delle strutture di servizio e della chiusura di ospedali nella nostra provincia legittimati dal cosiddetto RIORDINO ospedaliero deciso dal presidente, nonché assessore alla Sanità ed ai Servizi sociali Michele Emiliano, in nome di un ipotetico risparmio per la Sanità pubblica che è addirittura aumentato nel 2018, determinando al contrario DISORDINE e DANNI alla collettività pugliese. Dopo l’annuncio fatto a fine dicembre 2017 dai massimi dirigenti della ASL di Brindisi con alla testa il direttore generale dottor Pasqualone, con discutibile sollecitudine il Centro prelievi, ubicato nell’ex ospedale “Di Summa”, ha ridotto l’attività esclusivamente ai prelievi ed alla raccolta dei campioni, trasferendo le provette al Perrino per le analisi ed i risultati. Non sono valse le motivate proteste della cittadinanza brindisina e della provincia mobilitata sin da subito, con la raccolta di oltre 4mila firme contro il provvedimento, a far cambiare idea. Non sono state ascoltate le proposte del Sindacato confederale e di categoria che ha chiesto di rivedere la decisione perché il Perrino, già in grossa difficoltà per altri motivi, il primo dei quali rappresentato dal Pronto Soccorso in continua emergenza e non attrezzato ad ospitare altre strutture di servizio. È prevalsa al contrario, come da qualche anno succede, l’urgenza economica per prestazioni così importanti e delicate che, sicuramente, comporterà disservizi e, soprattutto, problemi e disagi alla numerosa utenza che ogni giorno affollava i locali del laboratorio analisi del “Di Summa”. Oltre alle difficoltà operative e funzionali che potrebbero incidere sulla qualità dei risultati soprattutto per quelli relativi a gravi patologie. Dubbi e perplessità già manifestate negli incontri con le Organizzazioni sindacali. Non si registrano al momento dichiarazioni e prese di posizione da parte delle Istituzioni locali che pure dovrebbero essere in prima fila a sostenere le giuste preoccupazioni della collettività brindisina di fronte allo scempio e al disfacimento sistematico che si sta consumando nei confronti della Sanità pubblica.
La UIL di Brindisi e la Struttura Unitaria UIL Pensionati MESSAPIA del capoluogo dissentono del tutto sulla decisione assunta dalla direzione della ASL brindisina riservandosi di adottare tutti gli strumenti e le iniziative necessarie per ostacolare questa superficiale ed azzardata scelta.
UIL STU Messapia
BRINDISI