Nella giornata del 6 novembre ’18, tra le varie rappresentanze territoriali pugliesi presenti a Bari al presidio in Piazza Prefettura, per sollecitare soluzioni per le diverse problematiche legate all’amianto e per rimarcare l’assoluta attualità del problema sul nostro territorio, anche una delegazione di lavoratori del polo industriale di Brindisi.
Quello di Bari è un appuntamento regionale in vista dell’Audizione della Camera dei Deputati sul Testo unitario di CGIL CISL UIL per la riapertura delle domande per il riconoscimento dell’esposizione all’amianto ai fini previdenziali.
Una piattaforma unitaria che rivendica nuove norme legislative che superino il significativo contenzioso legale diffuso, provocato dai diversi interventi disarticolati del legislatore, per arrivare ad un Testo unico sull’amianto per rendere chiara l’applicazione delle norme.
Riaprire i termini per la presentazione delle domande di esposizione, avviando un nuovo monitoraggio e controllo in tutti quei siti industriali di Brindisi che hanno utilizzato amianto, ma non hanno avuto specifici decreti ministeriali per il riconoscimento delle esposizioni.
Riteniamo necessaria, inoltre, una valutazione Territoriale, con l’ausilio dell’INAIL di Brindisi, per valutare l’incidenza a Brindisi di mesotelioma, tumori polmonari e altri tumori asbesto correlati. I dati nazionali documentati nel sesto rapporto INAIL 2018, riportano 27.356 casi di mesotelioma maligno con diagnosi fino al 31/12/2015.
Vi è la necessità di lavorare a livello nazionale per far diventare il ReNaM, Registro Nazionale dei Mesoteliomi, il Registro di tutti i tumori asbesto correlati.
Dobbiamo pretendere ed ottenere, nell’immediato, il potenziamento dei COR (Centri Operativi Regionali), per lo studio epidemiologico di tutti i tumori dovuti all’amianto a partire dai tumori polmonari.
Diversi COR già operano in questa direzione, bisogna garantire un’azione generalizzata su tutto il territorio nazionale e in particolare nelle aree industriali della Puglia, con un forte coordinamento dell’Inail e del Ministero della Salute, così come indicato dall’art. 244 del decreto legislativo 81/2008.
Riteniamo che all’interno della discussione generale sul sistema previdenziale, avviata dal Governo, bisogna riaprire i termini per il riconoscimento dell’esposizione all’amianto, che dovrà coprire, con una rivalutazione dell’1,5 per diritto e misura, gli assegni pensionistici e prevedere il necessario finanziamento del Fondo Amianto per affrontare le drammatiche conseguenze per le persone colpite e per le loro famiglie.