Una interrogazione regionale per chiarire le motivazioni che hanno spinto il presidente Emiliano alla nomina di una figura come quella di Giancarlo Ruscitti come nuovo commissario Ares: un passato da segretario regionale alla sanità in Veneto non tra i più tranquilli e numerosi contatti di ogni tipo tra “conoscenze romane” e legami con il mondo di Comunione e Liberazione “che lo fanno assomigliare più che a un manager chiamato per risanare i conti disastrati della sanità pubblica, ad un vero e proprio lobbista pronto all’occasione a svendere la sanità ai privati”. E’ quanto annuncia la consigliera regionale M5S Antonella Laricchia insieme ai consiglieri regionali M5S componenti della III Commissione Sanità Mario Conca e Marco Galante. “A Emiliano chiedo chi dobbiamo ringraziare per questa nomina di Comunione e Liberazione che fa presagire privatizzazione – afferma la prima firmataria dell’interrogazione Antonella Laricchia che prosegue – Ci dica quale compromesso ha dovuto accettare per evitare il commissariamento e tenersi stretta la sua buona reputazione nazionale e ci dica quanto tutto ció costerà ai pugliesi”. Nelle intercettazioni sul caso Mose in cui Ruscitti è stato imputato, la verità giudiziaria lo assolve dal momento che il fatto non costituisce reato. “Questo tuttavia – proseguono i cinquestelle – non cancella i fatti. Dalle intercettazioni emerge come Ruscitti oltre ad essere un uomo estremamente legato agli ambienti di Comunione e Liberazione, nelle grazie del cardinale Angelo Scola ora a Milano e prima Patriarca di Venezia abbia esercitato “sotto traccia” e “assolutamente” in segreto per conto di Mazzacurati, presidente del Consorzio Venezia nuova, vere e proprie pressioni sia con il governatore Zaia che con l’attuale sindaco di Padova Bitonci, al fine di realizzare un nuovo ospedale a Padova Ovest. Possibile che in un Paese di 60 milioni di abitanti l’unica figura adeguata a tale ruolo che un ex magistrato poteva scegliere fosse quella di un uomo che sembra avere così tanti scheletri nell’armadio?” “A Ruscitti auguriamo buon lavoro – concludono i cinquestelle – ma non creda di poter fare in Puglia quel che ha fatto altrove. Qui la sanità resterà pubblica e migliorerà di efficienza. Si metta l’anima in pace chi crede di svenderla.”