FORUM AMBIENTE, SALUTE E SVILUPPO
Le notizie di atti di violenza da parte di tre cittadini stranieri in danno una ragazza di giovanissima età, le aggressioni per pretesi motivi razziali subite da due immigrati e il danneggiamento con un bastone di alcune vetture parcheggiate in una via del capoluogo operato da un giovane della Guinea hanno provocato vaste reazioni (alcune delle quali con accenti rivelatori di intenti di discutibile lotta politica) che sono invece mancate quando, solo alcuni mesi addietro, si verificarono in città rapine, aggressioni e sparatorie. Atti delittuosi gravi ed eclatanti che davano ragione a quanti (e noi tra questi) da tempo segnalavano alle competenti autorità l’esigenza di potenziare i servizi di sicurezza con misure rivolte a controllare permanentemente e diffusamente il territorio attraverso articolati punti di vigilanza e adeguati pattugliamenti mobili diurni e notturni.
Le locali forze dell’ordine, che hanno sempre svolto con ogni impegno il loro lavoro entro i limiti imposti dalle reali disponibilità di uomini e mezzi, risposero all’emergenza predisponendo un più efficace controllo del territorio e i risultati positivi di questa operazione e delle indagini già in corso furono percepiti come tali dai cittadini.
Il potenziamento dei citati servizi, in una situazione come la nostra (grave crisi socio-economica e vecchie e nuove criminalità) deve diventare una scelta permanente rivolta a garantire un accettabile livello non solo della “sicurezza reale” (dalla quale purtroppo siamo spesso lontani) ma anche di quella “percepita” che va considerata di grande rilievo in una comunità democratica come la nostra dove i cittadini devono essere messi al riparo da ogni diffusa paura. Si metta allora al bando ogni tentazione di caricare il problema della “sicurezza” di impropri e devianti interessi di bassa competizione politica e si aiutino le Forze dell’Ordine a lavorare nella giusta direzione.
La criminalità è un problema che chiama in causa la responsabilità non solo dello Stato sul piano della sicurezza pubblica ma anche della politica nazionale e locale chiamata a fronteggiare il fenomeno anche sul decisivo versante sociale con politiche rivolte ad eliminare le intollerabili sacche di povertà, a ridurre le stridenti disuguaglianze e a promuovere l’occupazione specialmente giovanile.
Confidiamo perciò che l’Amministrazione comunale di Brindisi (sindaco, giunta e consiglio) metta al centro delle sue attenzioni il fenomeno della criminalità e quello della povertà e delle disuguaglianze: due ineludibili problemi fra loro socialmente connessi che vanno affrontati con la massima determinazione facendo ricorso a tutte le misure possibili e utilizzando i non trascurabili spazi di intervento che l’Ordinamento riserva alle amministrazioni comunali.