La Confederazione nazionale Cobas incontrerà Martedì 2 Ottobre alle ore 12,30 a Roma nella sede del Miur (Ministero della Istruzione ) rappresentanti del Governo nazionale per discutere della possibile internalizzazione nel mondo della scuola di lavoratori ex LSU che operano da 25 anni nel settore delle pulizie delle scuole in tutta Italia.
Questo importante incontro romano è stato preceduto da una serie di incontri informali con il sottosegretario all’istruzione , il brindisino Salvatore Giuliano ex preside dell’istituto Maiorana di Brindisi.
Tracciamo per sommi capi la loro storia:
questi lavoratori hanno lavorato come LSU per tanti anni per poi essere fintamente stabilizzati nel 2001 a 35 ore (part time) la settimana.
A peggiorare la loro situazione è arrivata la gara Consip iniziata a Gennaio 2014.
L’orario di lavoro venne incredibilmente tagliato di oltre il 50%,in alcuni casi la riduzione fu da 7 ore a 45 minuti.
Le proteste dei lavoratori portarono il Governo a stanziare miliardi di euro per il progetto scuole belle , una sorta di piccola ma onerosa manutenzione delle scuole.
Problemi a non finire per la speculazione operata dalle cooperative,gli affidamenti vennero fatti senza alcuna gara alle stesse cooperative che gestivano le pulizie.
Nemmeno le proteste del magistrato Cantone , presidente dell’Anac -l’anticorruzione sugli appalti pubblici , è servita a bloccare questa enorme speculazione.
Il Cobas da sempre ha lottato per la stabilizzazione di questi lavoratori , così come la legge prevede con la riserva del 30% per i nuovi posti negli uffici pubblici .
La proposta è semplice :
Assumere i lavoratori direttamente da parte del Ministero della Istruzione ottenendo così 2 risultati , quello di dare tranquillità ai lavoratori e spendere meno dei tanti soldi dati ai papponi delle cooperative.
Andiamo a Roma certi di una disponibilità visto che il programma elettorale parlava esplicitamente della stabilizzazione dei lavoratori ex Lsu Ata delle scuole.
così la speculazione delle cooperative che gli ha portato nelle tasche miliardi di euro.
Per il Cobas Roberto Aprile