INIZIO D’ANNO SCOLASTICO NERO PER I DISABILI: NESSUNA NOTIZIA ALLE FAMIGLIE E AI DIRIGENTI SUL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE

L’anno scolastico è iniziato per alcuni studenti brindisini già da qualche giorno, per altri le porte si apriranno domani, per altri ancora il prossimo 20 settembre. Un anno scolastico che non sarà privo di intoppi e problemi come sempre, soprattutto per gli alunni disabili. Già in questi giorni di vigilia, i genitori lamentano la totale assenza di informazioni sul tema scottante dell’integrazione scolastica e a quanto pare a non essere stati informati sono anche i dirigenti scolastici. Qualche genitore ha chiesto lumi alla Cooperativa Socioculturale alla quale il Comune si è rivolto per coprire le esigenze degli alunni disabili scoprendo, con somma sorpresa, che il primo giorno di scuola sarà ancora una volta, un giorno di disagi e problemi. Pare infatti che la Cooperativa, pur avendo il quadro completo della situazione già dal mese di giugno, non abbia ancora stabilito il monte ore spettante ad ogni alunno. Un punto fermo in realtà ci sarebbe ovvero le ore destinate agli alunni in situazioni di gravità, quelli che hanno i requisiti previsti dalla legge 104, art. 3 comma 3 che dovrebbero essere totalmente coperti dal personale destinato all’integrazione scolastica. Il dubbio sulle ore rimane per gli alunni che pur essendo disabili, non sono in situazioni di gravità e per i quali il monte ore diminuisce. Il disaccordo sarebbe proprio su questo, sulle ore da assegnare a questi ultimi. Il problema è che la diatriba sta di fatto bloccando anche l’assegnazione delle assistenti o degli educatori, anche per chi è disabile grave. In tutto questo ci sono i Dirigenti scolastici che pur immaginando di non poter iniziare l’anno scolastico in piena tranquillità, sono addirittura all’oscuro di questi problemi alla base e devono sopperire, ad affiancare, in questa emergenza e con l’organico a disposizione, gli alunni “scoperti”.Un’eccezione che non sarebbe dovuta, ma che pietà umana invece dispone. Nessuno ha neanche pensato a soluzioni tampone almeno in attesa che il quadro sia definito, non si possono lasciare bambini con gravi disabilità e non autonomi, da soli. Si parla di disabilità diverse, ma tutte gravi. I genitori, in casi estremi, potrebbero anche decidere di tenere i figli a casa in attesa che il tutto si chiarisca, privandoli di fatto di quello che è, almeno dovrebbe, essere ilo diritto universale all’istruzione.  Insomma come ogni anno si aggiunge disagio a situazioni che di per sè sono già colme di mortificazioni quotidiane dettate dalla disabilità di un figlio e alla quali, chi di dovere, non riesce a trovare soluzioni adeguate nei tempi previsti.

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