L’altro ieri gli organi d’informazione hanno dato la notizia del via libera all’Areu (Agenzia unica dell’emergenza urgenza che sostituirà i servizi di pronto soccorso provinciali) da parte della Giunta regionale. Una buona notizia, meglio: un’ottima notizia, dal momento che tutto il personale delle Associazioni di Volontariato convenzionate dovrebbe essere internalizzato, con ciò uscendo, in tanti casi dopo moltissimi anni, da una intollerabile situazione di precarietà occupazionale.
Tutto bene se non fosse che nelle more di tale internalizzazione all’interno di codeste associazioni stanno avvenendo, anche in provincia di Brindisi, fatti meritevoli di attenzione da parte di tutte le Procure della Repubblica pugliesi.
In poche parole, in vista delle citate internalizzazioni, non pochi capataz alla guida di queste associazioni di volontariato stanno letteralmente sbattendo fuori a pedate padri e madri di famiglia che per anni in tali associazioni hanno svolto un lavoro immane, non di rado venendo poco o affatto retribuiti, per fare posto a parvenues dell’ultim’ora, i cui titoli di merito altro non sarebbero che quelli di poter godere di un rapporto privilegiato e speciale (amicizia, familiarità, e meglio fermarsi qui per amore di patria e per pudore…) con i citati capataz.
Ebbene, la materia ha, senza ombra di dubbio alcuno, assoluta rilevanza civile e penale. Progetto per l’Italia sarà a fianco dei penalizzati sull’uno e sull’altro fronte.