I segnali di allarme le organizzazioni sindacali li avevano lanciati già in sede di bando di gara, ma a Palazzo di Città hanno fatto orecchio da mercante. Adesso l’appalto per il servizio di mensa scolastica è stato assegnato e si rischia la rivolta. La ditta Serenissima (che ha vinto la gara) ha dichiarato che effettuerà il servizio con un monte-ore settimanali di 1.092,50. Un fatto inconcepibile, soprattutto se si considera che il precedente gestore del servizio (Markas) aveva un monte-ore di 1,243 e che, nonostante questo, è stata condannata dal Tribunale del Lavoro di Brindisi a ripristinare un ulteriore 15% di orario a beneficio dei lavoratori.
L’unica spiegazione possibile è che la Serenissima intenderebbe procedere con delle assunzioni in meno rispetto alla platea storica, con la cosneguente perdita di orario e di posti di lavoro. Una circostanza ritenuta assolutamente inammissibile dalle organizzazioni sindacali.
Nel frattempo, l’avv. Carmela Lomartire (che rappresenta legalmente un cospicuo gruppo di alvoratori) ha reiterato una richiesta di incontro al sindaco Riccardo Rossi (una prima lettera era stata inviata il 29 giugno).
Probabilmente si rischia di sottovalutare la portata del problema ed anche il conseguente mancato avvio del servizio di mensa scolastica in coincidenza con l’inizio dell’anno scolastico.
Ai lavoratori, ovviamente, non interessa chi ha vinto la gara. L’importanter è che vengano ripristinate le condizioni poste dal Tribunale del Lavoro e che la struttura tecvnica del Comune si renda conto di aver commesso errori non trascurabili nella definizione della gara.