“Non una di meno” presenta “Io obietto”, spettacolo teatrale di Elisabetta Canitano con Chiara David, Natalia Magni, Laura Nardi, Valentina Valsania, regia di Amandio Pinheiro
Venerdì 15 giugno, 18.30 – Ex Convento Santa Chiara, in via Santa Chiara (vicino Piazza Duomo) a Brindisi, terrà un incontro sul tema tema dell’obiezione di coscienza.
Coordina da Michela Almiento, introdurrà i temi dello spettacolo con gli interventi di: Elisabetta Canitano, ginecologa e autrice del testo teatrale; Rocco Caliandro, ginecologo non obiettore e Lia Caprera Non Una Di Meno
IO OBIETTO affronta il tema dell’obiezione di coscienza e racconta la storia di Bianca, incinta di 20 settimane, gravidanza gemellare, ricoverata in ospedale perché ha l’utero dilatato. Tutti sanno che Bianca perderà quei figli, ma nessuno interviene anche se la sua vita è in pericolo.
Lo spettacolo è ispirato alla drammatica vicenda accaduta a Valentina Milluzzo, incinta di 19 settimane, morta di sepsi il 16 ottobre 2016 nell’ospedale Cannizzaro di Catania.
Il 22 maggio la legge 194 ha compiuto 40 anni e noi ci uniamo nell’urlo #moltopiùdi194. Molto di più perché le percentuali di obiezione di superano il 70%, con regioni dove l’obiezione arriva al 90%, molto di più perché l’aborto farmacologico è somministrato da pochi ospedali e in modo limitato.
Cosa accade in Puglia?
In Puglia l’obiezione di coscienza dei medici è dell’83%. Proprio il 22 maggio il Consiglio Regionale pugliese ha bocciato la proposta di legge Borraccino che intendeva rimuovere gli ostacoli all’applicazione della legge 194 attraverso la mobilità del personale non obiettore e la sottoscrizione di convenzioni per permettere alle ASL di dotarsi delle professionalità necessarie a praticare l’aborto.
I consiglieri regionali, invece di attuare le funzioni di controllo per l’applicazione corretta della legge, permettono che il servizio di IVG sia di prevalente pertinenza della sanità privata, lasciano che i consultori operino con pochissime professionalità come meri presidi di pap test e poco altro.
Cosa accade a Brindisi?
L’ospedale “Perrino” non dispone del servizio di interruzione di gravidanza per l’obiezione dell’intero reparto di ostetricia e ginecologia, mentre la clinica convenzionata Salus esegue oltre 700 aborti all’anno.
Non Una Di Meno ha denunciato sin dall’8 marzo 2017 questo stato di cose e il 28 settembre scorso ha presidiato l’ospedale “Perrino” chiedendo non solo l’applicazione della 194, ma molto di più di 194. A marzo 2018 sono state anche consegnate al Direttore Generale della ASL di Brindisi Pasqualone centinaia di firme di cittadine/i , ma al momento nulla è cambiato.
Pretendiamo e reclamiamo:
- Welfare per l’autodeterminazione, la sanità pubblica, laica e a misura di donna, i consultori aperti alle donne di qualunque età, alle persone gay, lesbiche, trans e alle migranti;
- Contraccezione gratuita;
- Aborto farmacologico con RU486 a 63 giorni e senza ospedalizzazione, somministrata anche nei consultori pubblici;
- Gli obiettori fuori dalle strutture sanitarie pubbliche e dalle farmacie;
- Educazione sessuale nelle scuole.
Rompiamo l’isolamento a cui siamo costrette quando affrontiamo l’aborto o quando scegliamo la maternità.
Informazioni cell.320/3253755 Fb: Non Una Di Meno Brindisi