OH CHE BEL CASTELLO! PECCATO CHE……

Castello Alfonsino in balia dei vandali a tutte le ore del giorno e della notte. E’ di ieri pomeriggio l’ultimo assalto di orde di ragazzini ai danni di quella che dovrebbe essere la perla della nostra città. Le foto ci consegnano invece l’immagine di un castello abbandonato a se stesso, degno dei migliori film dell’orrore con lucchetti rotti, porte spalancate ed erbacce a contorno delle mura e sui gradini. Altrettando indecoroso è lo spettacolo che offre la zona che porta al castello, con cumuli di spazzatura e erba cresciuta a dismisura. Il castello, di proprietà del Comune, per ora è solo questo. Luogo di ritrovo di ragazzini che consumano chissà quali eroiche gesta o semplicemente trascorrono i loro pomeriggi di noia lontano da occhi indiscreti e soprattutto senza che nessuno si preoccupi di ripristinare un divieto d’accesso che esisteva quando il Castelo apparteneva alla Marina Militare. Le sorti del bellissimo monumento cinquecentesco, sono ancora oggi ignote. I lavori di restauro sono stati parzialmente completati, ma la Soprintendeza ancora non si esprime sull’uso che ne vorrà fare. Intanto la fortezza continua a cedere sotto il peso degli anni, dei vandali che hanno la strada spalancata, della noncuranza e dello scarso interesse. Sui siti più famosi, come il sito ufficiale del turismo in Puglia, il nostro Castello viene riportato ancora come un monumento accessibile e visitabile, qualcuno, Wikipedia, ad esempio, lo indica persino come struttura che periodicamente viene aperta per eventi culturali. Ci piace pensare che i due siti non siano aggiornati e non che ignorino lo stato di degrado e preferiscano non parlarne. Le associazioni brindisine che si battono per la tutela dei beni storici della nostra città, rivendicano a gran voce la restituzione del Castello Alfonsino come di altre opere abbandonate, al loro antico splendore. Fino ad ora i risultati non sono stati confortanti. La Soprintendenza continua a tacere ed il Castello rimane lì immobile, abbandonato a se stesso ed in balia di chiunque voglia abusarne. Forse è giunta l’ora di alzare i toni nei confronti della Soprintendenza, non vogliamo e non dobbiamo essere sempre l’ultima ruota del carro, i nostri beni devono essere tutelati al pari di quanto avviene in altre città. A Taranto, per esempio, il Castello Aragonese è il fiore all’occhiello di un intera città. Perchè a Brindisi si fatica sempre il doppio e si deve sempre alzare la voce per sperare di ottenere il minimo sindacale?

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