Riceviamo e pubblichiamo una nota relativa alla situazione politico-amministrativa che sta vivendo ora la Provincia di Brindisi senza più il suo presidente da quando l’incarico di Maurizio Bruno è decaduto a seguito delle sue dimissioni da sindaco di Francavilla Fontana, dopo la sfiducia della sua maggioranza. Ormai 4 mesi fa, ovvero il 27 novembre scorso. La nota è a firma di Chrintian Continelli, Consigliere Provinciale Capo Gruppo di Fratelli d’ Italia.
“Credo sia necessario fare un momento di chiarezza sulla diatriba politica che vede una parte della sinistra ed un pezzo del centro destra esprimere le proprie opinioni sulla Provincia di Brindisi.
Preliminarmente è evidente che si assiste alla presenza di un patto del nazareno tutto brindisino e quindi mi pare più giusto parlare di “patto delle stacchiodde” . Chi, come il sottoscritto, denuncia l’assenza di indizioni di democratiche elezioni, si contrappone al partito dè “il patto delle stacchioddè” che invece denuncia la mia attività come quella finalizzata ad ingessare e bloccare l’Amministrazione Provinciale impedendo l’erogazione di servizi essenziali.
È Bene evidenziare come l’attività della Provincia di Brindisi sia da un lato ingessata dall’assenza di adeguati finanziamenti. Mancano i soldi per le ristrutturazioni scolastiche, per garantire le dovute manutenzioni alle strade, ecc… . Dall’altro lato, bisogna evidenziare come l’avvocato Tanzarella stia gestendo da perfetto dittatore piuttosto che da Presidente facente funzioni. Guai a parlare di elezioni.
Mi chiedo come si possa ipotizzare una corretta erogazione di servizi se proprio il governo retto dal Patto del Nazareno non abbia provveduto ad erogare adeguati finanziamenti.
Mi chiedo dove sta quel centro sinistra che non urla sulla cattiva gestione dell’emergenza xilella e sulla incapacità di riconoscerne in tempi rapidi i giusti ristori dei danni agli agricoltori. Discorso a parte merita la cattiva Gestione dei Fondi Comunitari e della Sanità.
L’assessore Mazzarano dimettendosi ha messo il giusto accento sulla gestione del centro sinistra regionale.
Ritornando alla questione fondamentale ritengo doveroso ricordare come la legge Del Rio, ovvero quella varata dai partiti che oggi fanno quadrato intorno a Tanzarella, nel cosiddetto “patto delle stacchiodde” disponga in modo inequivocabile che le elezioni per il Presidente della provincia deve essere indetta e svolta entro 90 giorni dalla data di decadenza. Fa ridere pensare che la mancata indizione delle lezioni democratiche si basi su solo appena 13 righe di un parere ministeriale che recita testualmente:” … La necessità di procedere all’elezione di un nuovo Presidente della Provincia entro novanta giorni dalla decadenza del predecessore, sembrerebbe ragionevole, al fine di garantire la massima partecipazione al voto e, contestualmente una più ampia rosa di candidati…” .
È opportuno ricordare che Maurizio Bruno già sindaco di Francavilla Fontana e democraticamente eletto quale Presidente della Provincia di Brindisi nella tornata del 12/10/2014, è decaduto dalla carica a seguito di sfiducia votata in Consiglio Comunale il 27/11/2017.
I 90 giorni scadevano a febbraio 2018. Oggi a distanza di 120 giorni ancora non vengono indette le libere elezioni democratiche.
Appare evidente come si stia difendendo una parte politica che, pur di attendere un candidato presidente che ancora non ha il titolo, persiste nel violare la legge non consentendo che vengano indette le democratiche elezioni.
Adesso basta, non si può continuare ad essere sordi o ciechi, la democrazia è fatta di norme di legge e chi si pone fuori della legge e chi concorre a questa situazione deve essere punito.
Siamo al 70° anno di vigenza della Costituzione Italiana e certe cose non possiamo proprio più tollerarle. Qui non si tratta di una questione politica, si tratta di democrazia e certezza del diritto, e farò tutto quanto in mio potere per ristabilire le regole e far punire chi si pone contro la legge.
Un discorso a parte merita la mia piena solidarietà al Segretario Generale sottoposto ad un vero e proprio linciaggio mediatico e reo solo di aver permesso al sottoscritto l’accesso agli atti e di aver risposto alle mi domande”.