“DOPO BERLUSCONI”: PARISI RACCOGLIE LE ENERGIE MESSE IN CAMPO A LECCE

Stefano Parisi ha fatto tappa ieri a Lecce, presso il Grand Hotel Tiziano, per l’unica data in Puglia del suo Megawatt Tour, accolto da una ricca platea di sostenitori sia del mondo della politica che della società civile. Proprio questi ultimi, esponenti dell’imprenditoria, della cultura e dell’associazionismo, presentati da Paolo Pagliaro, dirigente nazionale di Forza Italia, hanno fornito interessanti idee e contributi per rilanciare il Sud, e in modo particolare il Salento: Domenico Fazio, prorettore dell’Unisalento, ha puntato sull’istituzione universitaria che rappresenta “il cervello pulsante del territorio”, Annalaura Giannelli, presidente dell’Istituto di Cultura salentina, ha parlato di cultura come sviluppo economico e ponte tra terre ed enti, Giuseppe Seracca Guerrieri, Presidente dell’Associazione Dimore Storiche per la sezione Puglia, ha rimarcato il valore degli edifici storici salentini come risorsa per il territorio, e ancora Mauro Della Valle, presidente di Federbalneari, ha sottolineato l’importanza della blue economy e della destagionalizzazione per rinnovare il turismo, mentre Fabio Ingrosso, presidente provinciale di Copagri, ha parlato di idee e prospettive per l’agricoltura partendo dalla condizione attuale e puntando ad un futuro in cui anche i giovani possano rifondare il comparto. Marco Renna, giornalista ed esperto del territorio, ha relazionato sul tema del nuovo regionalismo e del federalismo funzionale mentre Vincenzo Tondi Della Mura, professore di Diritto Costituzionale all’Unisalento, ha parlato alla platea dei rischi della Riforma Costituzionale.

Le energie messe in circolo dai relatori sono state poi oggetto del talk successivo condotto dal direttore di Telerama Giuseppe Vernaleone che ha dialogato con i direttori della “Gazzetta del Mezzogiorno” Giuseppe De Tomaso, “Telenorba” Vincenzo Magistà, “Affari Italiani” Angelo Perrino e “Nuovo Quotidiano di Puglia” Claudio Scamardella.

Subito dopo, Nicola Porro, vice direttore de “Il Giornale” e conduttore di “Matrix”, presentando il suo ultimo libro “La Disuguaglianza fa Bene”, ha portato sul palco la sua idea di liberismo: «L’individuo deve essere al centro della cosa pubblica» e sostenendo che «La risposta di Parisi è una risposta seria».

A conclusione della Convention, Paolo Pagliaro ha introdotto l’intervento finale di Stefano Parisi:«In una fase di stallo e riorganizzazione del centrodestra, un manager di altissimo profilo ha detto: “Parliamo, diamoci da fare tutti. Io ci sono”. Persona seria, affidabile, che non parla in politichese ma che ci lancia il messaggio “Lib-Pop”.Ci piace perché la storia liberale è quella che ha fatto grande il centrodestra e perché, accanto alla dottrina economica, rievoca una dottrina politica valoriale pregna di contenutie rivolta a tutte le fasce sociali”.

L’ex manager pubblico, dopo aver ascoltato e raccolto le proposte degli esponenti della società civile è salito sul palco ponendo immediatamente l’accento sulla necessità di soluzioni per il Paese: «La prima è l’abbassamento della pressione fiscale che potrà venire dalla riduzione della spesa pubblica, cambiando il perimetro d’azione della pubblica amministrazione. Renzi dice che se non ci fosse l’evasione ci sarebbero meno tasse. Non è vero. Esiste l’evasione perché si paga il 70% di tasse; se ci fosse un sistema tassativo giusto, ci sarebbe meno evasione». E ancora: «Stiamo ricostruendo un programma ideale che ridia una rotta chiara al centrodestra per cambiare profondamente questo Paese sui grandi problemi che la sinistra non riesce ad affrontare. Problemi sociali, immigrazione, terrorismo, soprattutto lo sviluppo economico, tutti grandi temi che oggi la sinistra non è in grado di affrontare e su cui noi stiamo lavorando per portare proposte serie agli italiani».

Infine ha riportato l’attenzione sul tema della Riforma Costituzionale motivando le ragioni del suo “No”: «L’Italia deve fare riforme serie, la Costituzione è una cosa seria che non può essere lasciata ad una riforma così confusa che può generare instabilità istituzionale; è una riforma sbagliata che sta generando molta confusione. L’Italia non si può permettere di entrare in un periodo di confusione istituzionale ma ha bisogno di avere una nuova offerta riformatrice, diversa da questa. Il “No” è un “No” ottimista perché crede nella possibilità dell’Italia di fare riforme nuove». E sulla rigenerazione di un nuovo centrodestra, Parisi ha chiosato: «La politica deve sapersi aprire a persone brave anche se sono talmente brave da rubarci il posto».

 

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