Ufficialmente Sandra Antonica era giunta a Brindisi per gestire la fase del dopo dimissioni del segretario cittadino Antonio Elefante. A Bari, infatti, qualcuno si era reso conto che la maggioranza del partito non aveva più fiducia nel segretario, a tal punto da aver raccolto le firme del direttivo necessarie per sfiduciarlo. Tale procedura non era stata giudicata valida e quindi era stato disposto il commissariamento. Obiettivo ufficiale era quello di organizzare il tesseramento ed il congresso cittadino. In realtà, quello concreto era costringere l’allora sindaco Consales a cacciare i due assessori del PD (Luperti e Monetti) per far posto a personaggi graditi a qualcun altro.
Il tesseramento si è svolto nei mesi successivi e quindi c’erano le condizioni per scegliere il nuovo segretario. Ma quando la commissaria Antonica si è resa conto che non avrebbero vinto gli amici degli amici, allora ha buttato le carte in aria e del congresso non ne ha parlato più nessuno. Poi è stato arrestato il sindaco Consales, il Comune è stato commissariato e si è andati al voto. Antonica è rimasta sempre al suo posto e si è messa sul petto un’altra stelletta: quella di aver portato il partito ai minimi storici. Il tutto, frutto non di un rinnovamento del partito (in quel caso sarebbe stato tutto più accettabile) ma solo di uno sradicamento del PD sia dal suo passato che dal tessuto sociale brindisino. Ne è nata una lista raffazzonata che ha raccolto due soli consiglieri comunali ed ha trascinato alla sconfitta il candidato Nando Marino.
Oggi il PD è all’opposizione nel capoluogo, ma soprattutto è scomparso dal panorama politico cittadino. Non c’è una sola iniziativa pubblica, non c’è una linea da seguire e soprattutto non c’è una gestione democratica del partito, atteso che scelte importanti come quella del Consorzio Asi non sono state in alcun modo socializzate con la base. A tutto ciò si aggiunga che uno dei due consiglieri comunali, proprio l’ex segretario cittadino Elefante, simpatizza legittimamente per il “No” al referendum . In tutto questo, della commissaria cittadina Antonica non si hanno più tracce, o quantomeno non ne hanno gli iscritti ed i simpatizzanti del partito. Così come non si hanno tracce del ripristino degli organi democratici di gestione del partito cittadino.