Scuola sicura, investimenti sull’edilizia degli istituti, riduzione a massimo 22 unità del numero degli alunni per classe ed eliminazione dei super poteri ai dirigenti, ecco i punti focali del programma di governo dei candidati al Movimento 5 Stelle alle politiche 2018, emersi in occasione nell’incontro pubblico tenutosi, ieri sera, a San Vito dei Normanni, in Aula Consiliare al Comune, con Anna Macina, Patty L’Abbate alla presenza della deputata Silvia Chimenti.
“Quando si parla di scuola non si può non partire dall’esito delle politiche fallimentari attuate dal centro destra prima e dal centro sinistra, con la complicità del centro destra poi” ha dichiarato Anna Macina, candidata Uninominale alla Camera nel collegio Puglia 13 nel suo intervento.
“La riforma Gelmini prima e la “Buona” scuola dopo ci hanno consegnato una scuola italiana privata delle risorse, depotenziata e impoverita. Gli effetti sono sotto i nostri occhi” ha aggiunto la candidata, dovendo ricordare ai presenti, e in particolar modo alla deputata 5 stelle Silvia Chimenti, componente della VII commissione “Cultura, Scienza e Istruzione” della Camera, ospite del convegno, gli esempi di questa politica fallimentare.
“Non si dimentichi, infatti, la chiusura per inagibilità dell’Ipsia Ferraris di Brindisi con il rischio di perdita dell’anno scolastico per gli studenti, salvato solo in extremis dall’intervento coraggioso di dirigente e professori, scesi in piazza per settimane al fianco di famiglie e studenti, o il tetto crollato al Pessina di Ostuni, o l’assenza del certificato di agibilità o antincendio per molte nostre scuole, o ancora la “supplentite” che è ben lontana dall’ essere un ricordo, o l’impossibilità di garantire la continuità didattica” ha tuonato la pentastellata.
“Ecco, questo il quadro che destra e sinistra ci lasciano oggi. Noi abbiamo una idea di scuola che deve tendere all’eccellenza, ecco perché mi permetto di sottolineare almeno due indiscutibili esempi come gli istituti tecnici di Brindisi Majorana, o Giorgi eccellenza nella robotica, ma per farlo occorrono risorse, quelle che i partiti hanno tagliato, e la valorizzazione dei docenti adeguando i loro stipendi alla media europea e stabilizzando i precari. Vogliamo cancellare la Card docenti da 500 euro e rendere la formazione obbligatoria e retribuita in busta paga; modificare l’alternanza scuola-lavoro rendendola un’opportunità realmente formativa per gli studenti. Il costo è stato stimato e le coperture trovate: non è quindi propaganda elettorale ma reale proposta di governo!” ha concluso Anna Macina.