INFERNO DELLA SANITA’ PUBBLICA: CI FANNO MORIRE I “RAGIONIERI” DELLA REGIONE PUGLIA

La fase più critica la stiamo vivendo adesso, ma per onestà bisogna dire che i tentativi di distruggere la sanità pubblica pugliese per far quadrare i conti della Regione partono da lontano. Dai tempi di Raffaele Fitto, per poi transitare a Nichi Vendola e giungere all’attuale gestione fallimentare di Michele Emiliano. I “ragionieri” della politica, insomma, hanno deciso che sarebbe bastato chiudere gli ospedali, eliminare reparti e non incrementare il personale per diminuire i deficit della sanità pubblica. Ed invece l’unico risultato che hanno ottenuto è stato quello di far morire la gente sulle barelle dei pronto soccorso ed anche di cancellare la dignità dei cittadini. Il personale precedentemente impegnato negli ospedali che hanno chiuso i battenti spesso viene utilizzato poco e male. Diversamente non si spiegherebbe il fatto che non si riesce a dotare il pronto soccorso dell’ospedale Perrino di personale medico ed infermieristico per fronteggiare una situazione da terzo mondo.

Ma non è solo un problema di dotazione organica. Il dramma ha radici molto più profonde. E’ di qualche settimana addietro la denuncia di Brindisitime relativa al fatto che più di qualche primario del “Perrino” nasconde la disponibilità di posti-letto nei propri reparti ai colleghi del pronto soccorso, i quali sono costretti a spedire i pazienti in altri ospedali, impegnando autombulanze e medici (e quindi sottraendoli ad altre situazioni di emergenza). In un qualsiasi altro paese civile (ma anche in altre zone d’Italia) questo fatto avrebbe determinato una inchiesta giudiziaria e licenziamenti a catena. Qui, invece, è passato tutto in cavalleria, con il direttore sanitario dell’ospedale che si è limitato a scrivere ai primari “per favore, non lo fate più visto che si tratta di un reato penale”.

E che dire delle sale d’aspetto del pronto soccorso? La promiscuità è all’ordine del giorno. In barella per una ferita ci si può trovare al proprio fianco un’altra barella con chi è in preda ad un grave attacco influenzale o alle prese con una malattia esantematica. Il tutto, ovviamente, nella totale assenza di privacy (anche nei momenti in cui qualche anziano ha bisogno di espletare i propri bisogni corporali).

E se qualcuno protesta la risposta è sempre la stessa: non ci sono soldi per nuove assunzioni e per ulteriori interventi organizzativi. Del resto, se un direttore generale di Asl vuole rimanere al suo posto deve incollarsi al petto la medaglia del “risparmio a tutti i costi”, non quella della capacità di gestire al meglio la sanità pubblica nella sua provincia.

D’accordo, i capitoli di spesa sono differenti e quindi non è possibile alcun paragone. Ma come si fa a tagliare sulla sanità (determinando il decesso o gravi danni fisici alla gente) mentre si fanno assunzioni clientelari in società controllate direttamente dalla regione? Un caso su tutti è quello di Puglia Promozione, dove è in corso una stabilizzazione di “precari” selezionati non si sa bene come e sulla base di quali competenze. Puglia Promozione è la stessa società che dovrebbe promuovere il turismo in Puglia, ma che nel mese di agosto (periodo di più alta presenza turistica in Puglia) fa registrare una assenza per ferie di oltre il cinquanta per cento dei dipendenti!

E che dire, poi, delle “mancette” elargite dalla Regione per far quadrare i “numeri” della politica? E i “potenziamenti infrastrutturali” che comportano spese per milioni di euro, spesso per opere del tutto inutili.

Ecco, sono questi i motivi per cui chi si ammala non accetta di essere trattato così male dalla sanità pubblica pugliese. Se ancora non si è accorto di ciò che avviene nel pronto soccorso della nostra città il Presidente Emiliano venga a trascorrerci qualche ora. Poi, forse, dovrà metter mano anche alla sua coscienza.

Mimmo Consales

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