“Non è una città per disabili” potrebbe sembrare il titolo di un film ed invece avviene a Brindisi. Già perché nel capoluogo, oltre alle barriere architettoniche, molti concittadini sono costretti a fare i conti con l’indifferenza e la mancanza di servizi adeguati.
Al “Diversamente abile” – termine coniato ad arte più per coprire le inadempienze della comunità che per altro – non è consentito muoversi liberamente ed in autonomia a causa dell’assenza di appositi parcheggi (quelli presenti sono, peraltro, puntualmente occupati dai non aventi diritto), per l’inaccessibilità agli esercizi commerciali sprovvisti di rampe, per l’assenza di bagni pubblici, per il mancato funzionamento delle pedane sugli autobus di linea, per l’assenza di ascensori nelle scuole, e quant’altro, rendendo impossibile finanche il sacrosanto diritto a partecipare ai colloqui di un proprio figlio.
Conciliare poi la disabilità con la sensibilità ambientale è impresa ardua se pensiamo ai tempi e le modalità di conferimento dei rifiuti. Anche un prelievo al bancomat è precluso in diversi istituti di credito, così come poter assistere ad un evento sportivo. Insomma un quadro preoccupante su cui l’Adoc chiede di intervenire senza indugio per evitare ulteriori disagi e discriminazioni.