SANITA’ PUGLIESE BOCCIATA: L’ULTIMO MONITORAGGIO SUI “LEA” CI ANNOVERA TRA LE REGIONI INADEMPIENTI

Sanità pugliese insoddisfacente su molti fronti e questa volta la denuncia non arriva dai cittadini, Purtroppo a mettere in evidenza le carenze del nostro sistema sanitario è il monitoraggio dei Lea, i livelli essenziali d’assistenza, secondo il quale il livello di quelli pugliesi non raggiungerebbe la sufficienza. I dati si riferiscono all’anno 2015 (sono gli ultimi rilevati). Sotto la lente, la capacità delle singole regioni di garantire ai cittadini servizi sanitari adeguati in quanto a standard di appropriatezza e qualità. Un pesante passo indietro per la nostra regione che invece, nel 2014 era stata promossa anche se con il voto minino – un punteggio complessivo di 162 punti –. Questa volta ci siamo fermati a 155, entrando a pieno titolo nella categoria delle regioni “inadempienti” assieme a Molise, Campania, Calabria e Sicilia. Il punteggio finale viene calcolato sulla base di 35 indicatori: viene analizzata, ad esempio, la qualità dell’assistenza agli anziani e disabili, la copertura vaccinale, screening e prevenzione, appropriatezza nell’assistenza ospedaliera. La Puglia è stata bocciata, i funzionari ministeriali hanno individuato criticità maggiori per quanto riguarda le vaccinazioni, screening, prevenzione veterinaria e assistenza ospedaliera. Dati che dovrebbero fare riflettere soprattutto chi dovrebbe garantire l’efficienza e l’efficacia dei servizi. Il dato preoccupa ma non sorprende, basta leggere ogni giorno i quotidiani locali per trovare una denuncia da parte del cittadino stanco per le lunghe attese prima di esami specialistici, accesso ai servizi per i disabili sempre più difficile e non sempre garantito per non parlare della situazione di alcuni reparti e degli stessi pronto soccorso. Brindisi ovviamente non si esime dall’essere parte integrante di questa situazione ormai al collasso che da un lato vede le eccellenze prodigarsi per offrire il meglio dal punto di vista professionale e dall’altro la mortificazione di non avere i mezzi e le strutture per lavorare in serenità. Un danno che colpisce come sempre le fasce più deboli della società e più in generale i cittadini, alle prese con un sistema sanitario nazionale che sarebbe il migliore al mondo per concezione, ma che nella nostra regione annovera pecche e carenze su tutti i fronti.

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