“Emiliano nel tentativo di assecondare le sue ambiziose velleità personali di scalata interna al Partito Democratico, continua a svendere asset strategici per la Puglia, sprecando l’opportunità di bloccare la deriva pugliese in atto. Ma la Puglia non è il “giocattolo personale” del Presidente.” queste le dure dichiarazioni degli otto consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle che proseguono: “Così succede che assista silenzioso alla cessione della Fiera del Levante ai bolognesi, nonostante il passivo di nove milioni e il sospetto di conflitto di interessi, per ingraziarsi gli alleati emiliano-romagnoli. Come si può pensare che questi ultimi rilancino la nostra campionaria dal momento che sono nostri competitor? Ma non solo – proseguono i cinquestelle – Emiliano vende, o vorrebbe vendere, Aeroporti di Puglia ai gestori di Capodichino per fare squadra con il gettonato sindaco partenopeo De Magistris, in barba allo statuto che prevede l’evidenza pubblica. Per farsi bello con gli ambienti capitolini e per evitare il commissariamento nomina Ruscitti, i cui meriti sono da ricercarsi nel miliardo e 300 milioni di euro di debiti lasciati ai veneti, come se non esistessero risorse umane nostrane. Per lo stesso motivo commissiona dal 2015 indagini statistiche sulla sanità al Sant’Anna di Pisa, per centinaia di migliaia di euro, pur di ingraziarsi l’antirenziano presidente della Toscana Rossi, fingendo di ignorare l’esistenza dei dati dell’Ares che invece vengono lasciati lì a prender polvere. Quanto ad Acquedotto Pugliese nel 2018 la scelta di De Sanctis ex amministratore delegato della multiutility Iren, appare più che eloquente. Tutto ciò mentre intanto il Presidente cerca ulteriore sponda con chi nel suo partito (leggi D’Alema) si è detto per il NO al referendum senza dimenticare di accontentare anche la Maurodinoia e Cassano rispettivamente con le nomine per l’Adisu e l’Arif. Nel frattempo – concludono – il Consiglio Regionale pugliese esautorato langue, il Presidente in aula latita e i problemi dei pugliesi rimangono emarginati in mozioni e interrogazioni non discusse. E lo show continua.”
