Reca la firma di uno tra i più noti protagonisti italiani dell’arte contemporanea mondiale, Athos Faccincani, la prima opera donata alla “Pinacoteca comunale d’Arte Contemporanea di Castello Imperiali”, in vista della sua prossima istituzione. Il dipinto, opera unica dal titolo “Nella luce via Dante a Francavilla Fontana”, è stato ceduto a titolo gratuito dal pittore veneto al Comune di Francavilla, su richiesta del presidente del “SAE (Salento Art Events)”, associazione di promozione artistico-culturale, conosciuta per la realizzazione di eventi per l’arte contemporanea dedicata a grandi artisti. L’olio su tela, 50 per 60 centimetri, contiene tutte le peculiarità, in primis la vivacità e brillantezza dei colori utilizzati, che hanno reso Faccincani celebre in tutto il mondo, con un inedito e suggestivo sguardo sul centro storico di Francavilla Fontana.
Sono già diversi, fa sapere Picardi, gli artisti contattati e disposti a donare propri dipinti per la nascita di una collezione d’opere realizzate esclusivamente da pittori e artisti di fama nazionale e internazionale. Con Athos Ficcancini la Pinacoteca di Castello Imperiali segna un primo, ma già prestigiosissimo passo, cui seguiranno di nuovi e di pari levatura nelle prossime settimane.
Faccincani, che espose nel Castello Imperiali già nel marzo 2015, iniziativa del Comune di Francavilla Fontana su progetto del SAE, ricorda ancora oggi quell’esposizione come la mostra tra le sue più belle ed emozionanti di sempre (su oltre 1000 proposte in ogni parte del mondo). Appassionati ed esperti lo definiscono “il pittore più amato d’Italia” e l’artista italiano vivente più popolare nel mondo. Le sue opere sono esposte in musei e in prestigiose collezioni pubbliche e private, nelle case di personalità pubbliche in tutto il mondo e di diversi attori hollywoodiani, tra i quali Denzel Washington.
Faccincani, nel corso della sua vita, ha conosciuto le brutture del mondo che nei primi anni della sua carriera artistica tendeva a riportare su tela. Ne fu colpito il Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, che lo nominò Cavaliere della Repubblica per meriti artistici e lo invitò spesso al Quirinale per conversare con il giovane artista, affascinato dalla sua personalità. Nonostante i tantissimi successi Faccincani smise di dipingere perché, spiegò, non più capace di sopportare la sofferenza umana che fino ad allora aveva riportato sulle sue tele: dalla disabilità alla guerra. Durante un viaggio in Puglia però, la luce, il sole alto e i colori si impossessarono di lui. Riprese a dipingere con la voglia di trasmettere gioia nell’osservatore, celando il suo tormento interiore. Il cancelliere tedesco Helmut Kohl, disse che ogni essere umano, al risveglio, avrebbe dovuto ammirare un’opera di Faccincani.