Durante un incontro letterario, qualche giorno fa, il prof. Mimmo Tardio aveva detto che ringraziava il “Nuovo Quotidiano” per il “coraggio” avuto nel decidere di proporre ai lettori, un suo racconto molto lungo, una pagina intera. Alla domanda sul perché parlare di coraggio, Mimmo rispondeva che nella generazione dei social, delle notizie “mordi e fuggi”, del giornalismo di sola cronaca, sembrerebbe impensabile proporre un articolo così. Domenica scorsa, è stato pubblicato il racconto:”La città per cantare dei poeti cantautori”, un esauriente excursus sul panorama musicale del Salento e non solo, molto spesso dimenticato. Tanti aneddoti su famosi e indimenticati cantanti e un commosso ricordo del rivoluzionario Gianni D’Errico, prematuramente scomparso. La memoria storica è essenziale, non c’è futuro se vengono obliterate, dimenticate, tutte le “cose” del passato. Un racconto avvincente, approfondito e ricco di informazioni, scritto con una leggerezza narrativa che catturava. A distanza di una settimana, ritroviamo il prof. Mimmo Tardio con un nuovo racconto:”A scuola in bianco e nero come quei film della Fiera”. Molti di noi non erano ancora nati, o erano bambini, ma quei tempi rimarranno per sempre nella memoria. I film che la RAI mandava in onda, soltanto in Puglia, in occasione della Fiera del Levante, erano un evento vero e proprio, atteso con ansia. Non c’erano i tanti canali che oggi abbiamo a disposizione, era una vera e propria festa. Mimmo ha ricordato il primo giorno di scuola, il primo ottobre per tutti, che era una data mitica. Ritrovarsi dopo tante vacanze e parlare delle prime emozioni adolescenziali. Un vero turbinio di emozioni. Era molto bello condividere la stessa data, vista come un appuntamento colmo di aspettative. Oggi, tutto è cambiato, ogni scuola ha l’autonomia per scegliere quando iniziare, nel mese di settembre. Ovviamente, tutto si evolve, non si può tornare indietro e neanche lo vorremmo, ma, alcune decisioni andrebbero riviste. Continuiamo a sostenere la proposta dell’assessore all’istruzione del comune di Latiano, la dott.ssa Teodora Tiziana Rizzo, di ritornare al primo ottobre per tutti, perché la riteniamo valida sotto tutti i punti di vista. Mimmo conclude il suo racconto con queste parole:”Una cosa in comune i ragazzi a scuola di allora e di oggi ce l’hanno, i sogni ed il desiderio del futuro” e, in queste parole, c’è tutto. Oggi abbiamo i social, una comunicazione in real time, abbiamo tanti mezzi a disposizione, ma dobbiamo conservare la nostra memoria storica importantissima. Questi racconti andrebbero letti a scuola e commentati, così da catturare l’attenzione dei ragazzi. Soprattutto, bisogna impegnarsi per invogliare a leggere, poiché, oggi, è raro coinvolgere i ragazzi e portarli a leggere un libro, un giornale o altro. Complimenti al prof. Tardio che, attraverso i suoi racconti, ci fa rivivere tante cose di un passato che ci ha portato ai giorno d’oggi. Un passato da ricordare senza malinconia, perché è grazie al nostro vissuto se siamo le persone di oggi. Anna Consales