L’istituto Ettore Majorana di Brindisi non smette di stupire. Dopo il progetto del book in progress, che consente ai docenti di collaborare tra loro per produrre i libri di testo, anche in digitale e alle famiglie di investire nei supporti educativi tecnologici come i tablet, ora la scuola guidata dal preside Salvatore Giuliano entra a far parte per la prima volta nella rete globale delle “scuole changemaker” di Ashoka, l’organizzazione non profit che riunisce gli imprenditori sociali di tutto il mondo. Sono cinque le scuole italiane che hanno superato le selezioni distinguendosi per metodi didattici innovativi e ambiziosi, che avranno il compito di guidare le altre scuole del Paese e le istituzioni verso il cambiamento. Sabato 16 settembre queste scuole saranno premiate a Milano, entrando così nella classifica dei 200 istituti all’avanguardia censiti da Ashoka in oltre 30 Paesi del mondo. Insieme al Majorana ci sono l’istituto comprensivo San Giorgio di Mantova, il Collegio del Mondo unito dell’Adriatico di Duino, la scuola Città Pestalozzi di Firenze e il Liceo Attilio Bertolucci di Parma. Sono scuole innovative che vengono così messe in contatto per fare rete e guidare le altre scuole italiane verso il cambiamento, con l’obiettivo di creare dal basso un movimento di scuole in grado di innovare la didattica e interagire con coloro i quali stabiliscono le strategie. Con queste innovazioni si abbandona la didattica tradizionale in favore di tecniche all’avanguardia grazie alle quali le classiche lezioni frontali vengono abbandonate a favore di dibattiti e lezioni tra pari. Si vedono bambini di quattro anni che fanno lezioni sui dinosauri ai loro coetanei. Libri e quaderni lasciano spazio a tablet e supporti tecnologici di ogni tipo. Si tratta di un progetto che a Brindisi è stato avviato anche in altri istituti di grado inferiore, anche se in maniera più soft, con le flipped classroom, ovvero la classe capovolta. Nell’istituto brindisino Majorana, prima scuola a usare l’oculus rift, sono state addirittura abolite le cattedre. L’intero ambiente della classe è strutturato per favorire una didattica di tipo collaborativo. Al centro dell’aula c’è un’agorà dove gli studenti presentano i propri lavori; uno spazio è riservato poi al montaggio dei video e un altro al relax. Esempi di scuola che funziona e lavora per il miglioramento della didattica e che prossimamente saranno le guide per altre scuole selezionate all’estero. Una scuola che cresce e si adegua ai tempi. E anche Brindisi ha il suo buon esempio!